La Commissione Europea ha fatto un passo importante nella lotta contro le truffe online, inviando una richiesta di informazioni a quattro delle principali piattaforme online, ovvero Microsoft, Google, Apple e Booking. L’obiettivo è quello di monitorare e richiedere informazioni su come queste piattaforme si assicurano che i loro servizi non vengano utilizzati in modo improprio dai truffatori.
Un portavoce dell’esecutivo UE ha dichiarato che questo passaggio è essenziale per proteggere gli utenti UE da alcune di queste pratiche e per assicurarsi che le piattaforme nell’UE svolgano il loro ruolo. Tuttavia, ha chiarito che non siamo ancora nella fase in cui si apre un’indagine formale.
La commissaria UE per la Sovranità tecnologica, Henna Virkkunen, ha dichiarato al Financial Times che le perdite derivanti da frodi digitali sono stimate in oltre 4 miliardi di euro l’anno. L’avvento dell’intelligenza artificiale rende sempre più difficile intercettare le truffe, e Virkkunen ha affermato che “vediamo che online si verificano sempre più azioni criminali”. È quindi fondamentale assicurarsi che le piattaforme online facciano tutto il possibile per individuare e prevenire questo tipo di contenuti illegali.
La richiesta di informazioni potrebbe aprire la strada a indagini formali e sanzioni fino al 6% del fatturato globale delle società coinvolte, come previsto dal Digital Services Act (DSA). La decisione di Bruxelles arriva in un clima di tensione con Washington, dove il presidente Donald Trump ha minacciato ritorsioni commerciali contro i Paesi UE accusati di “discriminare” le Big Tech americane.
FP