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“Non c’è uno stop the clock. Non c’è un periodo di grazia. Non c’è una pausa. Abbiamo scadenze legali” definite nella legge europea sull’intelligenza artificiale. Al contempo, la Commissione europea prende “estremamente sul serio le preoccupazioni dell’industria” e degli “Stati membri” circa l’attuazione dell’AI Act. “Sono molte le cose che possiamo fare, al di là del testo legale esistente”.
Lo ha spiegato il portavoce della Commissione per il digitale, Thomas Regnier, durante il briefing alla stampa. Tra le misure indicate per andare incontro alle richieste del comparto e degli Stati, il portavoce ha menzionato il rinvio dell’attuazione del codice di buone pratiche sui modelli di IA per finalità generali, come Gemini di Google e GPT-4 di OpenAi, che verrà presentato nei prossimi giorni.
Si può discutere anche dei “troppi oneri amministrativi per le aziende” nel quadro dell’Omnibus digitale, atteso per la fine dell’anno, ha spiegato ancora Reigner, ricordando anche la creazione del servizio desk IA per aiutare le aziende a rispettare la normativa. Nei giorni scorsi, gli amministratori delegati di 44 grandi aziende europee, tra cui Airbus e Bnp Paribas, hanno scritto alla presidente della Commissione chiedendo di mettere in pausa l’attuazione dell’AI Act.
FP