Seleziona una pagina
venerdì, Set 04

Un altro caso di un afroamericano morto per soffocamento durante un fermo di polizia



Da Wired.it :

È successo il 23 marzo a Rochester, nello stato di New York, ma è stato reso pubblico solo adesso da un giornale venuto in possesso di un video della bodycam degli agenti. Ci sono già manifestazioni di protesta

Daniel Prude, un afroamericano di 41 anni, è morto per i danni provocati da un prolungato stato di asfissia dopo essere stato fermato da alcuni agenti di polizia di Rochester, nello stato di New York. Il fatto è avvenuto, però, il 23 marzo, ben due mesi prima della vicenda di George Floyd, ma è stata reso pubblico solo ora in seguito alla richiesta dell’avvocato della famiglia Prude di poter visionare le immagini registrate dalla bodycam dei poliziotti intervenuti sul posto. L’uomo, infatti, non è morto sul colpo ma è stato trasportato d’urgenza in un ospedale di New York dove, sette giorni dopo, è deceduto. La dinamica dell’accaduto è stata, infatti, ricostruita, dopo mesi, quando il dipartimento di polizia ha deciso di concedere i video registrati. Dopo che la famiglia ne ha preso visione il 23 agosto, è riuscito ad arrivare qualche giorno fa al quotidiano di Rochester, Democrat and Chronicle, che ha pubblicato la notizia.

Come si poteva immaginare, si segnalano già le prime manifestazioni nella città per protestare contro le violenze della polizia. Il procuratore generale dello stato di New York, Letitia James, ha dichiarato che le indagini per comprendere le cause del decesso sono tutt’ora in corso, ma gli agenti coinvolti nell’accaduto sono ancora in servizio.

Cosa è successo a Daniel Prude?

Il 41enne soffriva di disturbi mentali e il 23 marzo ha abbandonato la casa del fratello, dove era in visita, in evidente stato confusionale. Come ha raccontato lo stesso fratello di Prude in una conferenza stampa del 2 settembre, è stato proprio lui a chiamare la polizia perché preoccupato che potesse accadergli qualcosa di grave. Come si vede delle immagini della bodycam, i poliziotti hanno raggiunto l’uomo mentre correva nudo per strada. Quando gli hanno intimato di stendersi a terra e di mettere le mani dietro la schiena, Prude ha immediatamente obbedito. L’uoomo iniziato ad agitarsi solo qualche minuto dopo, dichiarando di avere il coronavirus, e ha provato a sputare agli agenti che, quindi, hanno deciso di immobilizzarlo con il cosiddetto spit hood, una sorta di cappuccio che impedisce a chi lo indossa di sputare o mordere. Dal video si nota che un agente stringe il cappuccio dietro la testa di Prude, che nel giro di poco smette di dimenarsi. Sul posto è intervenuta poi un’ambulanza che ha provato subito a rianimare l’uomo, trasportato d’urgenza in ospedale.

Secondo quanto riporta il quotidiano di Rochester, nel rapporto stilato dal medico legale dopo aver effettuato l’autopsia sul corpo, si legge che la morte è stata provocata “complicazioni collegate all’asfissia in un contesto di limitazione fisica”. A peggiore le condizioni del 41enne potrebbe essere stata anche l’assunzione di fenciclidina, un allucinogeno che si trova in molte droghe.

L’utilizzo dello spit hood è da sempre contestato: è stato creato per proteggere i poliziotti da morsi e sputi che potrebbero essere pericolosi, ma in più circostanze è stato dimostrato provocare crisi di panico e difficoltà di respirazione nel soggetto su cui è posto.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]