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Un enigma di luci misteriose nel cielo che risale a settant’anni fa potrebbe essere stato risolto (e c’entra il nucleare)

by | Ott 29, 2025 | Tecnologia


Le luci misteriose e, più in generale, i fenomeni anomali del cielo, come gli Unidentified Aerial Phenomena (Uap, fenomeni aerei non identificati) segnalati negli anni ’40 e ’50 potrebbero essere collegati ai test nucleari. A suggerirlo è uno studio, guidato dalla Vanderbilt University, negli Stati Uniti, e dall’Università di Stoccolma, in Svezia, che fornisce un’ulteriore prova empirica alla validità di alcuni fenomeni Uap e alla loro potenziale connessione con l’attività delle armi nucleari. I dettagli sono stati pubblicati su Scientific Reports.

La storia delle luci misteriose

Tra il 1949 e il 1958, il Mount Palomar Observatory in California condusse il suo primo Palomar Observatory Sky Survey (Poss-I), un progetto nato con lo scopo di fotografare e mappare l’intero cielo settentrionale. Dalle osservazioni del cielo, tuttavia, gli esperti si resero conto della presenza di alcune luci misteriose, o meglio che alcuni puntini luminosi presenti in un’osservazione non apparivano in quella successiva. Questi puntini, chiamati in gergo tecnico eventi astronomici transienti, sono stati poi attribuiti a difetti nelle lastre fotografiche in vetro su cui venivano registrate all’epoca le immagini astronomiche.

Alla ricerca della loro origine

Un articolo del 2021 dello stesso team di ricerca aveva già evidenziato come i difetti delle lastre non potessero da soli spiegare alcune delle luci misteriose del progetto Poss-I, sollevando al contempo lo scetticismo di altri esperti su questa interpretazione. Nel nuovo studio, quindi, i ricercatori si sono concentrati su alcune luci misteriose con lo scopo di capire se potessero essere collegate a fenomeni antropogenici o atmosferici, e in particolare ai test nucleari condotti verso la metà del XX secolo. Hanno, quindi, creato un set di dati relativi a periodo totale di 2.718 giorni, annotando i giorni in cui comparivano gli eventi transienti e incrociando poi queste informazioni con le date di tutti i test nucleari noti negli Stati Uniti, nell’Unione Sovietica e nel Regno Unito, insieme alle testimonianze di Uap registrate nel database Ufocat.

Il giorno dopo i test nucleari

Dai risultati, i ricercatori hanno mostrato come gli eventi transienti siano apparsi nel cielo con una frequenza maggiore del 45% all’interno di una precisa finestra temporale per un test nucleare, ovvero un giorno prima e uno dopo il test. Nel dettaglio, il giorno successivo a un test nucleare è stato registrato il collegamento più significativo: una probabilità più elevata del 68% che un fenomeno transiente apparisse nei dati Poss-I. Anche per quanto riguarda gli avvistamenti di Uap, i ricercatori hanno notato un leggero aumento durante le finestre temporali dei test nucleari. Sebbene questi dati siano preliminari e necessitino di ulteriori indagini per essere confermati, suggeriscono che almeno alcuni dei fenomeni transienti e degli avvistamenti di Uap siano reali. “I risultati suggeriscono associazioni non casuali tra il verificarsi di fenomeni transienti e sia i test nucleari sia le segnalazioni di Uap”, si legge nello studio. “Questi risultati potrebbero contribuire a chiarire la natura dei fenomeni transitori Poss-I e a rafforzare il supporto empirico al fenomeno Uap”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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