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Un giorno mangeremo robot: che gusto ha una batteria?

da | Set 14, 2025 | Tecnologia


Litio, nichel, cobalto, rame e ma anche grafite e ioni di sodio potrebbero non essere più così fondamentali per la realizzazione delle batterie. Per lo meno per quelle di dispositivi elettronici a basso consumo come LED o sensori e circuiti a bassa potenza. Nei laboratori dell’IIT un team di ricercatori ne sta infatti studiando una versione alternativa, non solo più sostenibile ma del tutto commestibile e compostabile. Tra gli ingredienti anche l’alga con cui si prepara il sushi e sostanze ricavate da mandorle e capperi.

La ricetta la racconta Mario Caironi, il coordinatore del team del Printed and Molecular Electronics Laboratory dell’IIT, ospite della seconda puntata di Un giorno mangeremo robot, il podcast di Wired in collaborazione con Iit (Istituto italiano di tecnologia), è stato realizzato con il supporto del programma Marie-Curie Fellowship Edisens.

Più che di ricetta, in verità bisognerebbe parlare di ricette, perché esistono diverse combinazioni di ingredienti possibili, alcune già assaggiate, altre allo studio e altre ancora da scoprire. Ciò che è certo è che si tratta sempre di sostanze estratte da alimenti largamente disponibili anche nei negozi di alimentari di qualsiasi Paese europeo, perché questa ricerca nasce anche per rispondere agli obiettivi di sovranità tecnologica dell’Ue. Riuscire a trovare delle alternative più sostenibili agli attuali materiali utilizzati per realizzare dispositivi elettronici porterebbe però anche importanti vantaggi dal punto di vista ambientale in tutto il mondo.

Nel dialogo con Caironi emergono maggiori dettagli sul funzionamento e anche sul sapore di queste batterie del futuro, scoprendo che potrebbe arrivare sul mercato anche il modello al cioccolato che lui ha già assaggiato. Allo stesso tempo, se ne scoprono le tante possibili applicazioni che spaziano dal settore sanitario a quello agricolo e sono in continua evoluzione. Si guarda a percorsi di cura innovativi per disturbi alimentari, a dispositivi medici sempre più performanti e autonomi all’interno del corpo ma anche a sperimentazioni in campo agroalimentare che possano ridurre l’impatto ambientale dell’elettronica attraverso sensori che, quando utilizzati nei campi, a fine vita possono diventare compost. La batteria commestibile è stata nominata dal Time come una delle migliori invenzioni del 2023, e nella sua versione al cioccolata sarà esposta all’Expo 2025 di Osaka.

Ai microfoni di Un giorno mangeremo robot ci sono Valerio Annese, ricercatore, e Marta Abbà, giornalista scientifica, con il coordinamento editoriale di Luca Zorloni. In regia Daniele Anniverno e Riccardo Indelli, il montaggio è di Giulia Rocco. Il podcast è stato realizzato con il supporto di Edisens (grant agreement n. 101105418), un progetto di ricerca finanziato dallo schema Marie Skłodowska-Curie Actions, nell’ambito del programma Horizon Europe dell’Unione Europea.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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