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Un giovane esemplare di polpo dopo una ferita ha sviluppato un un nono tentacolo che prende decisioni in autonomia

da | Giu 3, 2025 | Tecnologia


Il polpo è una creatura sorprendente. Con i suoi otto tentacoli può davvero fare cose prodigiose, figuriamoci quando ha un tentacolo in più. Ed è proprio quello che ha studiato un team di ricerca spagnolo che, come racconta Science, ha appunto osservato il comportamento in natura di un esemplare che da un suo tentacolo ferito non solo ne ha sviluppato un altro, un nono, ma che questo si è dimostrato in grado di adattarsi e di specializzarsi anche per compiti piuttosto complessi. Lo studio, pubblicato sulla rivista Animals, evidenzia quindi come questi cefalopodi possano adattare l’uso dei loro arti in base alla lesione e alla guarigione, mostrando probabilmente cambiamenti nel modo in cui il loro sistema nervoso controlla il movimento.

Il sistema nervoso

I polpi hanno otto tentacoli flessibili dotati di numerose cellule nervose, che consentono loro di esplorare e interagire con l’ambiente in modo davvero unico. Come vi abbiamo raccontato di recente, infatti, i tentacoli sono in grado di prendere decisioni in modo indipendente e possono continuare a muoversi e reagire agli stimoli esterni anche dopo essere stati recisi. Questo perché ogni tentacolo è dotato di un sistema nervoso enorme: basta pensare che una quota significativa dei 500 milioni di neuroni sono distribuiti lungo gli otto tentacoli, più di quanti ne abbia il loro cervello. A volte, inoltre, questi animali sviluppano caratteristiche insolite, come appendici extra o suddivise, ma tuttavia si sa ancora molto poco su come ciò influenzi il loro movimento e comportamento.

Il nono tentacolo del polpo

Per capire quanto potesse essere funzionale il nono tentacolo dei polpi, e come questi si abituassero a riutilizzarlo, i ricercatori hanno per prima cosa registrato 24 video e scattato quasi 6mila fotografie a un giovane maschio di Octopus vulgaris, il polpo comune. Il cefalopode viveva a largo di Ibiza, e riportava ferite a cinque tentacoli, ricevute presumibilmente durante l’attacco di un predatore. Sebbene la maggior parte sia ricresciuta normalmente, il suo tentacolo destro più anteriore si è invece diviso in due appendici più piccole. Queste inizialmente non venivano usate per comportamenti complessi, come catturare una preda, ma venivano piegate e nascoste sotto il corpo del polpo, che per compensare questo deficit usava il tentacolo più vicino.

Prendere decisioni in autonomia

Successivamente, i ricercatori hanno notato che le due appendici del tentacolo assumevano compiti sempre più complessi e aggressivi man mano che si rafforzavano. Ad esempio, hanno osservato che il polpo li usava per sondare il fondale e vari oggetti che incontrava oppure per balzare in avanti e avvinghiarsi alle prede. “Questa adattabilità sottolinea la flessibilità dei polpi”, hanno riferito gli autori dello studio. “I loro arti possono reagire agli input sensoriali senza richiedere l’intervento del cervello, come se le appendici prendessero decisioni in modo indipendente. Questo comportamento decentralizzato sembra estendersi anche ai tentacoli divisi, che assumono nuove funzioni con la guarigione e il tempo”. In conclusione, questi risultati contribuiscono alla crescente conoscenza dell’uso dei tentacoli nei polpi, suggerendo che la suddivisione di un tentacolo “può portare alla differenziazione neurale branchiale e potenzialmente indicare un’associazione post-traumatica in O. vulgaris”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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