Durante l’assemblea annuale dell’Anci, ad Arezzo dal 19 al 21 novembre, Municipia presenta il Manifesto sulla tecnologia nelle città al servizio dei cittadini, un documento redatto e pensato per sindaci e amministratori comunali (e a misura di cittadino)
Come sarà la città del futuro? E di cosa avrà bisogno per essere davvero utile a chi la abita? La nuova città al servizio delle persone dovrà essere anzitutto tecnologica, resiliente e inclusiva: a rivelarlo è Municipia – parte del gruppo Engineering e partner per la trasformazione digitale cittadina che collabora coi comuni di tutto il mondo – che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno non solo a immaginare, ma a creare i centri urbani di domani.
Per farlo, Municipia ha presentato – nell’importante cornice dell’assemblea annuale dell’Anci, in programma ad Arezzo dal 19 al 21 novembre – il Manifesto sulla tecnologia nelle città al servizio dei cittadini, un documento redatto e pensato per sindaci e amministratori comunali, associazione categoria, mondo accademico e, naturalmente, cittadini.
“Le città hanno sempre più un ruolo di primo piano, sia dal punto di vista economico, per le opportunità di occupazione e sviluppo di nuove filiere, che sociale, con la necessità di ricreare e mantenere vive le comunità” – ha dichiarato in merito il presidente di Municipia, Stefano De Capitani – “la tecnologia non è il fine ma il mezzo: funziona dove ci sono una visione d’insieme e un quadro strategico di evoluzione che partono dall’ascolto delle esigenze delle persone”.
Il documento passa in rassegna le sfide e i problemi quotidiani con cui deve misurarsi la pubblica amministrazione – che spesso, come sappiamo, appaiono insormontabili: spopolamento di alcune aree interne, impennate nel consumo energetico, gestione e smaltimento dei rifiuti, inquinamento atmosferico, mobilità, crescita di assistenza sanitaria e sociale e le questioni che orbitano attorno alla sicurezza.
In che città vuole vivere, allora, la generazione Z?
I punti chiave del manifesto
Nel manifesto si sottolinea l’importanza di organizzare l’esperienza della città intorno al suo primo utilizzatore: il cittadino. E per farlo le nuove città avranno bisogno, tra le altre cose, di sostenibilità finanziaria e ambientale, sicurezza, mobilità, welfare e interattività.
Municipia nel suo Manifesto individua 10 ambiti nei quali le nuove tecnologie possono fare la differenza:
Ambiente e territorio: stop emergenza nella gestione dei rifiuti.
Welfare, come riportare equità sociale.
Cultura e turismo: dal “Vedere e fare” al “Vivere e sentire”.
Mobilità: mezzi e persone sempre più interconnessi.
Sicurezza urbana: controllare il territorio attraverso i big data.
Scuola: insegnare e studiare diventa più facile e coinvolgente.
Fiscalità: la centralità del cittadino per una maggiore equità.
Efficienza energetica: ottenere di più sprecando di meno.
Servizi online: le parole chiave sono semplificazione e dialogo.
Infrastrutture e patrimonio: un bene “comune” da gestire.
Senza dimenticare che il report si concentra anche sul modo in cui il cambiamento si può e si deve raccontare: e, in questo senso, a giocare un ruolo da protagonista sarà anche la lotta alle fake news.
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