Da Wired.it :
L’attacco è durato più di un mese ed è stato scoperto tardi dall’azienda, che dichiara che c’è stata una limitata sottrazione di dati personali
La più grande rete di centri per la fecondazione assistita degli Stati Uniti è stata vittima di un cyber attacco durato quasi un mese grazie al quale i cyercriminali sono riusciti a sottrarre alcuni dati personali dei pazienti. U.S. Fertility (Usf) conta 55 sedi in 10 stati e tramite la fecondazione in vitro ha portato alla nascita di oltre 130mila bambini. La società ha subìto un’infezione da ransomware che ne ha paralizzato i sistemi dal 14 settembre, quando, come si legge dalla comunicazione emessa dalla società, “Usf ha assistito a un evento di sicurezza It [..] che ha coinvolto l’inaccessibilità di determinati sistemi di computer sulla nostra rete a causa di un’infezione da malware”.
I tecnici hanno riscontrato immediatamente che il disservizio era stato causato dalla criptatura a opera di un ransomware di una serie di server e workstation collegati al loro dominio. È servita quasi una settimana per liberarsi dal ransomware.
La società ha poi avviato un’indagine sull’accaduto, informando le forze dell’ordine, e ha scoperto che l’attacco era iniziato il 12 agosto e per un mese aveva agito nel silenzio, sottraendo un numero limitato di file contenenti vari tipi di informazioni per ogni paziente colpito, inclusi nomi, indirizzi, date di nascita e per alcuni individui numeri di previdenza sociale. “Prendiamo molto seriamente questo incidente e ci impegniamo a proteggere la sicurezza e la riservatezza delle informazioni sanitarie che raccogliamo”, ha affermato Mark Segal, amministratore delegato di Usf.
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