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venerdì, Dic 20

Un tatuaggio invisibile per tenere traccia delle vaccinazioni


Grazie a una nuova tecnologia che rilascia un inchiostro invisibile ad occhio nudo, si può facilmente tenere traccia della storia delle vaccinazioni di una persona. Lo studio su Science Translational Medicine

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(foto: Till Rimmele/Getty Images)

Tra scartoffie che si perdono e genitori che si dimenticano, tenere traccia delle coperture vaccinali è ancora oggi una delle più grandi sfide della salute pubblica. Ma ora potremmo essere arrivati a un punto di svolta. Infatti, un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha sviluppato una nuova tecnologia in grado di affrontare finalmente questo problema e incorporare la storia delle vaccinazioni direttamente nella pelle. Lo studio è stato appena pubblicato su Science Translational Medicine.

Insieme al vaccino, raccontano i ricercatori, viene iniettato un inchiostro invisibile ad occhio nudo, ma facilmente identificabile da una speciale app sullo smartphone, adattato a rilevare la luce vicino all’infrarosso. Per ora, l’inchiostro, che dovrebbe durare fino a 5 anni, è stato testato solo sulla pelle di maiali, ratti e sulle cellule della pelle umana coltivate in vitro. Il nuovo sistema, aggiungono i ricercatori, potrebbe in futuro essere uno strumento promettente nel fornire un accesso rapido e facile alla storia delle vaccinazioni, evitare il rischio di errori e, infine, rappresentare una procedura economica e poco rischiosa.

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(foto: K.J. McHugh et al., Science Translational Medicine, 2019)

Per testare la nuova tecnologia, i ricercatori, coordinati da Robert Langer e Ana Jaklenec del Mit, hanno per prima cosa somministrato il vaccino tramite uno speciale dispositivo adesivo dotato di con piccoli, aghi, chiamati microneedle, che è stato posizionato sulla pelle. Per l’inchiostro, invece, i ricercatori si sono concentrati sul cercare qualcosa che fosse sicuro e che durasse per un periodo di tempo abbastanza lungo. “Questa è stata la più grande sfida dello studio”, commenta Jaklenec, raccontando che i ricercatori hanno deciso di servirsi dei punti quantici biocompatibili, ossia piccoli cristalli semiconduttori che emettono la luce prossima all’infrarosso, e che si sono dimostrati sicuri per l’uso umano.

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(Foto: K.J. McHugh et al., Science Translational Medicine, 2019)

La nuova tecnologia, tuttavia, ha già sollevato scetticismo e dubbi da parte di alcuni esperti. Per esempio, come riporta Scientific American l’esperto Mark Prausnitz, bioingegnere del Georgia Institute of Technology ha riferito che sebbene i risultati siano promettenti, con questo metodo “potrebbero esserci preoccupazioni da parte dei pazienti riguardo al fatto di essere tatuati, portandosi dietro informazioni mediche personali nei loro corpi”. Tuttavia, chiarisce Jaklenec, tutte le persone sono state vaccinate per il vaiolo hanno una cicatrice visibile sul braccio, che ha aiutato a identificare chi era stato vaccinato e chi no. “Ovviamente, non non si voleva provocare una cicatrice”, spiega Jaklenec, sottolineando che la sua nuova tecnologia è invisibile a occhio nudo e in grado di tracciare le informazioni relative alla storia delle vaccinazioni di una persona. “Se non disponiamo di dati aggiornati e validi, sarò davvero difficile sradicare le malattie, conclude la ricercatrice.

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