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mercoledì, Gen 20

una blockchain per la catena del freddo

Da Punto-Informatico.it :

Gli ospedali britannici di Stratford-upon-Avon e Warwick hanno iniziato a impiegare una blockchain per monitorare il processo di distribuzione, stoccaggio e somministrazione dei vaccini per COVID-19. L’approccio non è poi tanto diverso rispetto a quelli già adottati ad esempio nell’industria automotive per certificare la provenienza delle materie prime o nell’ambito della sanità nella lotta ai medicinali contraffatti.

Vaccini COVID-19, catena del freddo e blockchain

In questo caso l’obiettivo è in primis quello di garantire e ottimizzare il controllo della catena del freddo necessaria per mantenere a temperature estremamente basse le fiale preparate da Pfizer-BioNTech. Il metodo, messo a punto da Everyware e Hedera (quest’ultima controllata da realtà come Alphabet-Google e IBM), era già stato sperimentato con successo dalle due strutture in questione con altri tipi di vaccini e con i farmaci destinati alla chemioterapia.

Ovviamente il monitoraggio dei vaccini per COVID-19 può essere eseguito con efficacia attraverso altri metodi. Ciò che garantisce l’impiego di una blockchain o di un registro distribuito come in questo caso è che le informazioni raccolte non vengano in alcun modo alterate.

Se da un lato questo tipo di tecnologia ha mostrato tutto il proprio potenziale nell’ambito delle criptovalute come Bitcoin altrove ha fin qui faticato ad andare oltre gli esercizi di stile puramente dimostrativi. La sperimentazione messa in campo nel Regno Unito va intesa come un elemento a supporto della campagna vaccinale globale avviata per porre fine alla crisi sanitaria che sta attanagliando l’intero pianeta da ormai quasi un anno.

Il discorso legato alla catena del freddo è invece differente per la cura sintetizzata da Moderna che può essere conservata più a lungo all’interno di refrigeratori standard.





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