Seleziona una pagina
venerdì, Gen 03

Una lezione di scuse da papa Francesco


Mentre il pontefice tornava sulla sua reazione stizzita, il leader della Lega lo irrideva con una scenetta dalle piste: la prima è un’esperienza quotidiana, la seconda un’esibizione che perde ogni esempio da trarne

Notte di San Silvestro. Una fedele dietro la transenna di piazza San Pietro urla per richiamarne l’attenzione di papa Francesco, che ha appena visitato il presepe, e lo strattona, per avvicinarlo a se. Jorge Mario Bergoglio, colto di sorpresa e già diretto altrove, reagisce stizzito e per liberarsi dalla presa molla due piccoli schiaffi, uno dei quali per giunta fuori bersaglio, sulla mano della donna. Tutto questo prima che possano intervenire i servizi di sicurezza. Per poi allontanarsi scuro in volto, con le fattezze torve che quasi inteneriscono e che abbiamo visto altre volte. Qualcosa di simile gli era già accaduto in Messico e in Brasile.

Il giorno dopo, nel corso dell’Angelus, il pontefice si è scusato agganciando le proprie parole a quelle dedicate alla pazienza. “A volte, perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri”. Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista Civiltà Cattolica, ha ricordato il caso messicano: “Una volta in Messico nel 2016 avvenne la stessa cosa che è avvenuta a piazza San Pietro ieri sera”, ha scritto su Famiglia Cristiana, “una persona lo ha strattonato e così il papa stava per franare sopra un ragazzo disabile in carrozzella. Anche allora Francesco reagì ammonendo la persona e dicendole: ‘non essere egoista!’”.

Anche stavolta, la pretesa della donna non ha avuto granché di affettuoso: “Sono atteggiamenti che non hanno la qualità dell’affetto e che sembrano avere il valore di un gesto quasi ‘magico’. Il papa davvero rifiuta questo approccio alla sua persona. Ma qui ha proprio perso la pazienza, anche per l’umanissima percezione di essere trascinato per terra”. Mi pare che la spiegazione più lineare sia tutta qui: non possiamo apprezzare l’umanità e la semplicità di una carica tanto alta se non incassando anche, talvolta, reazioni simili alle nostre e che possono lasciarci vagamente disorientati. Bergoglio è pur sempre un uomo di 83 anni, probabilmente ha avuto per un secondo timore di cadere. Non c’è molto altro.

Le scuse riportano infatti ogni cosa al proprio posto, al percorso quotidiano di piccole e grandi difficoltà che affrontiamo tutti, anche di chi non crede. Certo, forse squarciano quell’aura di sacralità a chi occupa il trono di Pietro. Ma in fondo il pontificato di Francesco non è improntato alla distanza, al contrario punta sulla vicinanza. E la prossimità porta anche alle frizioni. L’importante è riconoscerle, correggerle, ripartire. Quanto invece lascia davvero l’amaro in bocca – e qualcuno, specie sui social, sostiene perfino di averlo trovato divertente, condoglianze al loro senso dell’umorismo – è il pessimo video di un leader politico che di tutto questo, cioè di questa piccola parabola di umanità, non sembra conservare nulla. Preferendo, al solito, una risata – sembrano le risate di Lucignolo, tanto per rimanere in tema di favole – alla riflessione.

Matteo Salvini, godendosela sulla neve con la fidanzata, ha ricostruito il fatto in una scenetta ma ha concluso lo strattonamento con una carezza alla compagna Francesca Verdini. E definendo oggi, con un vocabolario ormai esaurito, “parrucconi” quelli che hanno osato commentare negativamente l’ennesima brutta clip di una pessima presenza sui social e di uno stile che ricorda la maturità degli alunni di prima elementare. “Ma fatevi una risata, cominciamo il 2020 con una carezza e in allegria, non con il musone”, ha detto alla Stampa.

Invece del silenzio, il leader della Lega – come sempre sintonizzandosi sulla lunghezza d’onda dei commenti sul fatto, quindi nient’altro che incassando il solito sentiment dei social – ha preferito infierire sull’umana debolezza di chi è evidentemente considerato un nemico, con buona pace dei tanti rosari pomposamente sfoggiati in campagna elettorale, sorvolando sull’elemento centrale. Che non sono gli schiaffetti stizziti ma le scuse di un pontefice di fronte al mondo.

Potrebbe interessarti anche





Source link