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lunedì, Ago 26

Una persona è morta forse a causa di una sigaretta elettronica


Svapare potrebbe aver potenzialmente causato il decesso di un paziente in Illinois a seguito di gravi problemi respiratori. I Cdc indagano, ma finora la causa non è stata identificata

(foto: Getty Images)

In Illinois (Usa) una persona è morta per una grave patologia respiratoria dopo aver svapato con una sigaretta elettronica. Che le due cose siano collegate? È quello che i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) statunitensi stanno indagando, anche alla luce degli altri 193 casi noti di problematiche polmonari in pazienti giovani che avevano fatto uso di ecig. Si tratta solo di un’ipotesi, fanno sapere le autorità. Per il momento non è stato infatti possibile risalire a nessuna chiara causa comune (per esempio un particolare ingrediente) a tutti i casi e potrebbe anche trattarsi di coincidenze che sottendono motivi differenti.

La morte del paziente dell’Illinois, avvenuta giovedì 22 agosto, è il primo decesso definito come potenzialmente connesso all’uso di sigarette elettroniche o ad altri dispositivi di svapo. Ed è, per forza di cose, il caso eclatante. In realtà, fanno saper dai Cdc, da inizio giugno in 22 stati americani si sono contati 193 casi sospetti, e nell’ultima settimana le segnalazioni sono raddoppiate (fatto che però potrebbe essere dovuto all’allerta trasmessa dalle strutture sanitarie). Tutti i pazienti erano giovani, tra i 18 e i 38 anni, e presentavano sintomatologia simile: difficoltà respiratoria, respiro corto, dolore toracico, affaticamento, talvolta anche vomito e diarrea.

I medici hanno escluso patologie infettive, avanzando invece l’ipotesi che si tratti di manifestazioni di lesioni da inalazione, come se i polmoni reagissero a una sostanza irritante. Finora, però, le indagini non sono riuscite a individuare una causa comune. “Anche se i casi sembrano simili, non è chiaro se abbiano una causa comune o se si tratti di malattie diverse con una manifestazione simile”, ha commentato Ileana Arias, vicedirettore per le malattie non infettive dei Cdc.

Sulla sicurezza delle sigarette elettroniche il giudizio rimane sospeso. Sono davvero più sicure delle sigarette tradizionali, come racconta il marketing? Ci sono ancora molti dubbi e gli studi non sempre danno risultati concordi. Poco poi si sa sulla sicurezza effettiva di oli e sostanze chimiche aromatiche che compongono i liquidi dei dispositivi. E questo è bastato perché il mese scorso l’Oms si pronunciasse contro le sigarette elettroniche.

Inoltre gli esperti sono preoccupati del fatto che possa passare il messaggio che svapare non faccia male e che dunque sempre più giovani si avvicinino al mondo delle sigarette elettroniche, compromettendo la propria salute e il proprio sviluppo psico-fisico (la nicotina, infatti, sembra influire negativamente sullo sviluppo del cervello di un individuo ancora in crescita, per esempio). E ribadiscono ancora una volta: il fumo andrebbe evitato sempre, in qualsiasi forma.

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