Seleziona una pagina
lunedì, Gen 16

Una stablecoin legata all’oro, Iran e Russia pensano ad un’emissione congiunta

da Hardware Upgrade :

La Banca centrale dell’Iran sta portando avanti una collaborazione
con il governo russo allo scopo di emettere in forma congiunta una
criptovaluta legata all’oro. La notizia diffusa dall’agenzia di
stampa russa Vedomosti,
che indica come i due Paesi abbiano intenzione di creare un “token della
regione del Golfo Persico” che funga da metodo di pagamento per il
commercio estero.

Alexander Brazhnikov, direttore esecutivo di Russian Association of
Crypto Industry and Blockchain
, sostiente che il token dovrebbe
essere emesso come stablecoin ancorato all’oro.  Questa
stablecoin avrebbe quindi l’obiettivo di consentire transazioni
trasfrontaliere al posto di valute fiat come il dollaro statunitense, il
rublo russo o il rial iraniano. Si tratterebbe di un token da utilizzare
in una zona economica speciale ad Astrakhan, dove la Russia ha
acconsentito ad accettare le spedizioni di merci iraniane.

Prima di poter concretamente realizzare un progetto di emissione
congiunta di stablecoin per necessario che il parlamento russo proceda
alla regolamentazione definitiva del mercato degli asset digitali. La
camera bassa del parlamento, dopo numerosi ritardi, ha per promesso di
regolamentare le transazioni in criptovalute nel corso del 2023. I due
Paesi sono tra quelli che hanno posto divieto ai loro cittadini di
utilizzare criptovalute e stablecoin per i pagamenti
, lavorando per
parallelamente ad adottarle come strumento per il commercio estero.

Nel mese di agosto 2022 ad esempio il ministero iraniano per l’industria
ha approvato l’uso delle criptovalute per aggirare le sanzioni
internazionali e poco dopo il Paese ha effettuato il suo primo ordine di
importazione internazionale con una transazione in criptovalute per un
valore di 10 milioni di dollari.

E sempre le sanzioni sono il motivo per cui la Banca di Russia,
storicamente contraria all’uso delle criptovalute come metodo di
pagamento, ha deciso di accettarle nel commercio estero proprio per
mitigare l’impatto delle sanzioni inflitte a seguito dell’invasione
dell’Ucraina. Il governo del Paese, per, non ha mai fatto chiarezza su
quali criptovalute sarebbero utilizzate per questo tipo di
transazioni.

Source link