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mercoledì, Lug 29

una stampante per la ricerca

Da Punto-Informatico.it :

Il suo nome è HP D300e BioPrinter e, benché il suo funzionamento sia assimilabile a quello di una tradizionale stampante, in realtà si tratta di qualcosa di molto più prezioso: questo strumento, infatti, consente di produrre veri e propri campioni farmaceutici estremamente utili per la ricerca scientifica.

HP ha annunciato che una HP D300e BioPrinter è stata donata in questi giorni alla Monoclonal Antibody Discovery (MAD) Laboratory della Fondazione Toscana Life Sciences, “ente no-profit attivo sul territorio toscano per supportare le attività di ricerca e favorire la nascita di imprese innovative nel campo delle scienze della vita“: lo strumento sarà utile nella ricerca di anticorpi monoclonali contro le malattie infettive, specificatamente nell’ottica di arrivare ad una terapia efficace contro il coronavirus.

HP D300e BioPrinter

La stampante (se così la si vuol identificare) funziona sul medesimo principio delle stampanti a getto d’inchiostro con cartucce microfluidiche, ma si caratterizza per la precisione dell’erogazione: la D300e, nello specifico, è in grado di fornire “11 picolitri a 10 volumi da microlitro di piccole molecole“. Ciò consente di operare in modo più preciso rispetto ad una normale elaborazione manuale, ma soprattutto consente di ottenere questo risultato con tempistiche estremamente più rapide

HP D300 BioPrinter richiede tempi brevi di installazione e offre alta qualità, erogazione a basso volume per una vasta gamma di applicazioni garantendo una maggiore velocità, semplicità, efficienza e produttività. Ma soprattutto, funziona con un software intuitivo che guida gli utenti in ogni operazione, riducendo al minimo i tempi di formazione e aumentando l’accessibilità.

HP D300e BioPrinter

Il valore del bioprinting

La tecnologia del “bioprinting” sta accelerando la ricerca scientifica nel settore e la D300e di HP è oggi “la prima bioprinter che permette di testare rapidamente librerie di farmaci rendendo sempre più possibile il concetto di medicina personalizzata“. “Grazie alla tecnologia di stampa a getto d’inchiostro“, spiega HP, “consente l’erogazione automatizzata in laboratorio per “stampare” campioni farmaceutici“.

HP crea tecnologia per migliorare la vita delle persone, ovunque e, in linea con i valori aziendali di corporate social responsibility, supporta le comunità nelle quali opera. In questo caso, l’impegno dell’azienda si è tradotto nel dedicare risorse e rendere la tecnologia accessibile ai laboratori ospedalieri a livello nazionale, in cui HP D300e BioPrinter può contribuire ad accelerare la ricerca di farmaci e vaccini.

HP D300e BioPrinter

Dall’istituto toscano non possono che giungere ringraziamenti in direzione HP: “Siamo orgogliosi che un’azienda come HP abbia scelto la nostra realtà per questo progetto“, spiega il direttore generale Andrea Paolini: “L’innovazione e la disponibilità di piattaforme tecnologiche all’avanguardia sono un elemento distintivo della nostra fondazione che, unitamente all’elevata expertise dei nostri ricercatori, ci permettono di raggiungere importanti risultati, sul fronte della lotta al COVID-19 ma non solo. Con questa donazione, HP e il team MAD Lab ci permetteranno di mettere a disposizione di tutte le realtà del nostro incubatore uno strumento innovativo che può fare la differenza“.

Il valore di questa donazione è così spiegato da Tino Canegrati, AD HP Italia:

Il modo in cui lavoriamo è tanto importante quanto ciò che facciamo e ogni scelta ha l’obiettivo di fornire supporto significativo alle persone, alle organizzazioni e alle nostre comunità. I nostri 80 anni di esperienza nell’innovazione ci permettono di adattare la nostra tecnologia e di metterla al servizio delle persone quando è più necessaria.



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