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martedì, Feb 15

Una startup americana vuole produrre carne finta usando l’anidride carbonica



Da Wired.it :

 Lisa Dyson e John Reed, una fisica e uno scienziato dei materiali che lavoravano insieme al Berkeley Lab, un laboratorio che conduce ricerche scientifiche per conto del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, avevano un obiettivo comune: contribuire a limitare il cambiamento climatico. Sapevano che un modo per raggiungere il loro scopo era concentrarsi sul cibo sui nostri piatti. L’agricoltura è responsabile di un quarto delle emissioni annuali di gas serra – più dell’intero settore dei trasporti – e l’industria della carne produce la maggior parte delle emissioni. Ciononostante, le persone continuano a rimpinzarsi di carne: attualmente, il consumo globale si attesta a circa 350 milioni di tonnellate all’anno, ed è in crescita. Secondo le stime, entro il 2050 la popolazione globale dovrebbe raggiungere dieci miliardi di persone, il che significa che abbiamo bisogno di trovare proteine alternative per sfamare tutte quelle bocche in più.

Dyson e Reed non erano riusciti a trovare il modo giusto di perseguire il loro obiettivo, finché un giorno non si sono imbattuti in alcune ricerche dimenticate della Nasa, risalenti agli anni Sessanta. Un documento del 1967, in particolare, analizzava i metodi per nutrire gli astronauti durante un lungo viaggio nello spazio, dove ci sarebbero state poche risorse. Una delle idee era quella di combinare i microbi con l’anidride carbonica che gli astronauti espellevano durante la respirazione per produrre cibo. Dal momento che il programma spaziale non è mai arrivato su Marte, l’idea non fu mai stata completamente sviluppata. Dyson e Reed hanno deciso di prendere il concetto e portarlo avanti: “Abbiamo ripreso da dove avevano lasciato“, ha spiegato Dyson. Nel 2008, questo progetto vecchio di decenni ha fornito a Dyson e Reid l’ispirazione per fondare Kiverdi, un’azienda che utilizza l’anidride carbonica riciclata per realizzare prodotti come le alternative a base di microbi all’olio di palma e di agrumi.

Nel 2019, da Kiverdi Dyson e Reed hanno fondato la sussidiaria Air Protein, una startup con sede in California che si ripropone di produrre carne partendo letteralmente dall’aria. L’azienda prende l’anidride carbonica – il pericoloso gas serra che riscalda il nostro pianeta – per trasformarla in una succulenta bistecca o in un delicato filetto di salmone. Il processo è simile a quello dello yogurt e si basa su colture vive. Air Protein coltiva microbi idrogenotrofi all’interno di fusti per la fermentazione e li alimenta con un mix di anidride carbonica, ossigeno, minerali, acqua e azoto. Il risultato finale è una farina ricca di proteine, che ha un profilo aminoacidico simile alle proteine della carne. Ma come fa l’azienda a trasformare questa farina in un tenero petto di pollo? “Aggiungiamo solo tecniche culinarie, per ottenere le diverse consistenze che le persone ricercano“, usando una combinazione di pressione, temperatura e appunto tecniche di cottura, ha raccontato Dyson.

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I potenziali benefici per il clima della tecnologia sono duplici. Per prima cosa, il processo stesso è a impatto negativo in termini di CO2, dal momento che utilizza anidride carbonica per realizzare la proteina, e Air Protein punta a estrarre l’anidride carbonica dall’atmosfera attraverso impianti per la cosiddetta direct-air capture (cattura diretta dell’aria). In secondo luogo, il processo usa 1,5 milioni di volte meno terra e 15mila volte meno acqua rispetto alla carne di manzo.

L’aspetto più importante è far sì che la tecnologia riesca competere in termini di costi con l’industria della carne e con altre alternative, come la soia e le micoproteine. Dyson sottolinea che la tecnologia dell’azienda non richiede l’utilizzo del suolo, impiega risorse minime e si basa su energie rinnovabili, che stanno diventando sempre più economiche: “La nostra tecnologia ci permetterà non solo di essere economicamente vantaggiosi fin dall’inizio, ma anche di avere una struttura dei costi che continua a scendere“, ha detto. E in effetti la startup ha ottenuto l’attenzione dei finanziatori: all’inizio del 2021, Air Protein ha raccolto finanziamenti per oltre trenta milioni di dollari da investitori tra cui Adm Ventures, Barclays e Gv. “Stiamo cercando di ridefinire il modo in cui viene prodotta la carne – ha spiegato Dyson -. Sono entusiasta di far parte di questo movimento“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired Uk.



[Fonte Wired.it]