Dalla stanza dei bottoni del potere italiano all’epilogo tunisino sulle spiagge di Hammamet, una cronistoria per immagini del leader socialista che ha segnato un’epoca storica e di costumi, a 20 anni dalla morte
Il 19 gennaio del 2000 moriva in esilio (per altri: latitanza) ad Hammamet, in Tunisia, il leader socialista italiano ed ex presidente del Consiglio Bettino Craxi. Mentre assistiamo oggi a tanti discorsi, polemiche, riabilitazioni e anatemi riguardanti la sua figura – un gorgo che solo nelle ultime settimane ha risucchiato nel dibattito esponenti politicamente agli antipodi, dalla Lega di Matteo Salvini all’ex premier Matteo Renzi – facciamo però i conti con una letteratura storica che restituisce una sorta di figura mitologica, un mostro a due teste irriducibili (e irrinunciabili): il grande statista da un lato, il politico corrotto e travolto dall’inchiesta Mani Pulite dall’altro.
Quel che è certo è l’imprinting culturale che la figura di Craxi ha marcato in Italia negli anni della ribalta: un modo di vivere la politica e la vita che – ancor più a un ventennio di distanza, nelle foto amarcord che arrivano da quell’epoca – ha segnato innegabilmente la storia e il costume del nostro paese.
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