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venerdì, Ott 20

Universal Music cita in giudizio Anthropic per la sua IA che violerebbe il diritto d’autore

da Hardware Upgrade :

Universal Music, insieme a Concord e ABKCO, ha intentato una causa contro Anthropic, l’azienda che nel 2021 ha lanciato Claude 2, una IA generativa simile a ChatGPT. A quanto pare, il chatbot oltre a diffondere testi musicali coperti dal diritto d’autore, li avrebbe anche utilizzati come modello di apprendimento.

Come sostenuto da Universal e le altre case discografiche che hanno firmato la denuncia, il chatbot suggerisce testi quasi identici a canzoni come “Roar” di Katy Perry o “I will survive” di Gloria Gaynor. Non è tutto, pare che se venga chiesto al chatbot di scrivere una canzone sulla morte di Buddy Holly, l’IA restituisca il testo di “American Pie” di Don McLean parola per parola.

Naturalmente, la prima violazione con cui l’intelligenza artificiale dovrebbe fare i conti è la diffusione di materiale coperto da copyright. Qualcuno potrebbe sostenere che i testi sono già disponibili gratuitamente online senza che nessuno si sia mai opposto. E avrebbe anche ragione, se non fosse per il fatto che molti aggregatori pagano una licenza alle etichette per condividere quei testi.

Ci sono già un certo numero di aggregatori di testi musicali e siti web che svolgono questa stessa funzione, ma quei siti utilizzano una licenza fornita dagli editori per offrire questo servizio. In effetti, esiste un mercato attraverso il quale gli editori concedono in licenza i loro testi protetti dal copyright, assicurando che i creatori di queste composizioni musicali siano compensati e accreditati per tale uso” si legge nella denuncia.

Sfortunatamente, non è l’unica violazione di cui viene accusata Anthropic. Secondo i querelanti, la società avrebbe utilizzato i testi musicali come modello di apprendimento per generare nuovi contenuti, anche in questo caso senza alcuna licenza. Universal Music Group afferma: “…la violazione del copyright di Anthropic non è innovazione; in parole povere, è un furto“.

Nel frattempo, Amazon ha investito ben 4 miliardi di dollari nella società costituita dagli ex-sviluppatori di OpenAI (società che sviluppa Chat GPT). Tra gli investitori c’è anche Google, per una cifra più contenuta pari a 300 milioni di dollari. Con quest’ultima UMG ha già collaborato nell’approccio all’intelligenza artificiale per YouTube e ha anticipato che continuerà a lavorare congiuntamente con il colosso di Mountain View per l’introduzione di un’intelligenza artificiale “etica” che tuteli gli artisti.

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