Nel 2019 Ursula von der Leyen è stata la prima donna nella storia dell’Unione europea a ricoprire la carica di presidente della Commissione europea. Adesso, a distanza di cinque anni, è pronta per la riconferma. Per questo da tempo è attiva per ricompattare la seconda versione della maggioranza Ursula, mettendo dentro popolari, socialisti, liberali, e chissà, magari qualche altro voto che potrebbe arrivare all’ultimo momento (è in corso un dialogo con i verdi).
Vita
Ursula Gertrud Albrecht von der Leyen nasce l’ 8 ottobre 1958 a Ixelles, nei sobborghi di Bruxelles dove ha sede il Parlamento europeo. Infatti, anche se è di origine tedesca, la famiglia si trova nel paese belga perché il padre Ernst Albrecht lavora nell’appena nata Commissione europea. Nel 1971 avviene il rientro in Germania, sempre a causa del lavoro del padre, che viene chiamato a dirigere un’azienda alimentare. Dopo appena cinque anni la svolta politica, infatti, viene eletto con la Cdu (Unione cristiano democratica, un partito di centrodestra) presidente della Bassa Sassonia, carica che ricoprirà fino al 1990.
Gli studi
Nel frattempo Ursula von der Leyen completa prima la maturità scientifica, e successivamente, si iscrive alla facoltà di Archeologia di Hannover, per poi cambiare dopo un anno e passare a Economia. Sono anni difficili, che vengono contraddistinti dal terrorismo rosso, e von der Leyen per questo riceve anche una minaccia di rapimento dalla banda Baader-Meinhof. La carriera universitaria subisce ancora una svolta intorno al 1980, quando sceglie di iscriversi alla facoltà di Medicina e chirurgia di Hannover, dove poi si laurea nel 1987. Nel 1991 consegue la specializzazione in ginecologia e inizia la carriera in un clinica di Hannover.
La famiglia
Nel corso della sua carriera universitaria avviene l’incontro con il marito, anche lui medico, Heyko von der Leyen, con il quale avrà 7 figli. Il più grande David Echter è del 1987, mentre la più piccola Gracia Diotima è del 1999.
La carriera politica
Come il padre, anche Ursula von der Leyen aderisce alla Cdu, alla quale si iscrive nel 1990. La carriera a livello politico comincia nel 2001 e il primo incarico che riveste è per la regione di Hannover. Nel 2003 viene eletta deputata al Landtag della Bassa Sassonia e nello stesso anno diventa ministra degli Affari sociali. Trascorrono appena due anni e viene riconfermata ministra, ma questa volta della Famiglia, per volontà dell’allora cancelleria Angela Merkel. Lo scopo che attraverso il suo dicastero si era dato era quello di far conciliare alle donne tedesche la maternità con la carriera professionale. Von der Leyen riesce a fare approvare importanti riforme per garantire asili nido gratis e sussidi economici. Nel 2009 viene riconfermata nel suo ruolo di ministra alla famiglia. Mentre, nel 2013 è la prima donna a ricoprire il ruolo di ministra della difesa.
Il primo mandato
Viene eletta presidente della Commissione nel 2019, un po’ a sorpresa, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto saltare il sistema dello “spitzenkandidat”, il candidato designato dai partiti politici per l’esecutivo comunitario, Manfred Weber, oggi a capo dal Partito popolare europeo e tessitore della sua riconferma.
Il Covid-19 investe la neonata Commissione, che sceglie di intervenire con misure straordinarie, come il NextGenerationEu con una potenza finanziaria di 750 miliardi, di cui quasi 200 miliardi vengono assegnati all’Italia. Un altro intervento realizzato per andare incontro ai paesi europei in affanno è stato la sospensione del patto di stabilità. Il 24 febbraio 2022 la guerra torna nel cuore dell’Europa con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Commissione emana 11 pacchetti di sanzioni economiche nei confronti di Mosca e si schiera fermamente con Kyiv. La riforma più contestata del suo mandato è il Green Deal, il complesso e articolato pacchetto della green economy.