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martedì, Set 05

Ustica, perché si parla della strage



Da Wired.it :

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della strage di Ustica, uno dei più grandi “misteri italiani”.
Il 27 giugno 1980 un aereo civile con a bordo 81 persone partito da Bologna e diretto a Palermo precipita nel Mar Tirreno. Nessun sopravvissuto, solo una lunga scia di dubbi e depistaggi su una vicenda per la quale, oggi, l’ex presidente del Consiglio e giudice della Corte costituzionale Giuliano Amato invita il presidente francese Emmanuel Macron a dire la verità sulle responsabilità della Francia nella vicenda e chiedere scusa all’Italia.

Il caso:

  1. Perché si torna a parlare della strage di Ustica
  2. La ricostruzione di Amato
  3. Le ricadute sul governo

Perché si torna a parlare della strage di Ustica

A far tornare al centro del dibattito il tragico evento – in cui sono morti 64 adulti e due bambini, si legge sul sito del ministero della Cultura – è un’intervista rilasciata da Giuliano Amato al quotidiano Repubblica. Nelle dichiarazioni pubblicate sabato 2 settembre, Amato ha esplicitamente attribuito la responsabilità della Strage di Ustica all’Alleanza atlantica e, in particolare, a Francia e Stati Uniti.La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani”, ha detto Amato.

I due Paesi volevano eliminare l’allora presidente della Libia Muammar Gheddafi, che il 27 giugno 1980 avrebbe dovuto trovarsi in volo su un Mig dell’esercito di Tripoli. Gheddafi in quel periodo era impegnato in un conflitto contro il Ciad e Parigi e Washington sostenevano Hissène Habré, allora presidente del Ciad, considerato “il baluardo contro le mire espansionistiche di Muammar Gheddafi nel Ciad settentrionale”, come spiega Africa rivista.

La ricostruzione di Amato

Per Amato, il piano “prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario“. Ma sul suo Mig Gheddafi non c’era perché, secondo la ricostruzione dell’ex presidente, sarebbe stato avvertito dall’allora segretario nazionale del Partito socialista italiano Bettino Craxi. Ed ecco che, scrive oggi La Stampa, per sfuggire ai missili il Mig libico “si nasconde dietro al Dc9 dell’Itavia in volo sui cieli siciliani” che venne disintegrato, dice Amato, da un velivolo francese.

L’impatto dell’intervista non si è fatto attendere. Forte indignazione è stata espressa dai figli di Bettino Craxi, Stefania e Bobo, che ammettono una chiamata da parte del socialista a Gheddafi per farlo sfuggire a un attacco. Tuttavia, la conversazione sarebbe avvenuta nel 1986. Molti anni dopo.

Le ricadute sul governo

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha provato a smarcarsi affermando che, al momento, non vi sia alcun segreto di Stato attorno alla strage di Ustica, invitando però Amato ad andare fino in fondo. “Se sa, parli”, ha detto in sintesi. Nel frattempo, sui social circolavano gli screenshot di quando, nel 2020, Meloni esortava il governo Conte a desecretare gli atti su Ustica. Anche il vicepresidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giovanni Donzelli, in quota Fratelli d’Italia, ha chiesto di approfondire le dichiarazioni di Amato, arrivate dopo che “in passato ha detto l’esatto opposto”.

L’Eliseo non è rimasto in silenzio, ma la risposta è a metà tra la levata di scudi e le frasi di circostanza: “Non commentiamo”; “la Francia ha sempre fornito tutti gli elementi in suo possesso”; “restiamo a disposizione”. La stampa francese, poi, oggi, fa trasparire irritazione. Le Monde parla di “Francia presa di mira” nell’ambito della strage di Ustica, definita evento “inspiegabile”. Non sembra, dunque, che qualcosa possa emergere a breve. Giuliano Amato ha provato a far leva sulla giovane età di Macron, che con i suoi 45 anni non dovrebbe sentirsi coinvolto nella rivelazione di eventuali informazioni sulla vicenda. Ammesso che l’Eliseo ne sappia davvero qualcosa.



[Fonte Wired.it]