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giovedì, Mar 25

Vaccini AstraZeneca, 29 milioni fermi ad Anagni: cosa sappiamo



Da Wired.it :

Stoccati nello stabilimento della Catalent, sarebbero diretti in parte in Belgio e in parte in Paesi a basso e medio redditi nell’ambito dell’iniziativa Covax

(Foto: Dan Kitwood/Getty Images)

L’Italia si trova al centro dello scontro tra Unione europea e AstraZeneca per il caso dei 29 milioni di vaccini fermi ad Anagni, vicino Roma, nello stabilimento dell’azienda di infialamento e imballaggio Catalent. Le dosi, sotto osservazione a seguito di un’ispezione richiesta dalla Commissione europea e disposta dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dovrebbero andare in parte ai paesi a basso e medio reddito coinvolti nell’iniziativa Covax e in parte restare in Europa.

La vicenda

La notizia del ritrovamento di questi vaccini è arrivata qualche giorno fa, nel pieno dello scontro tra Unione europea e case farmaceutiche riguardo all’esportazione delle dosi all’estero. Secondo le prime ricostruzioni, i lotti trovati ad Anagni sarebbero stati destinati al Regno Unito, un’ipotesi che ha provocato l’indignazione di molti leader europei. Questo perché la produttrice dei vaccini, AstraZeneca, ha per ora mantenuto la gran parte dei suoi impegni contrattuali con Londra, mentre ha largamente disatteso quelli con l’Unione.

AstraZeneca aveva promesso la consegna di 120 milioni di vaccini a Bruxelles nel primo trimestre dell’anno, mentre finora ne ha consegnati 16,6 milioni: 29 milioni di dosi sono quindi un numero davvero importante. Corrispondono a quasi il doppio di tutti i vaccini AstraZeneca consegnati finora all’Unione europea e a un terzo del totale promesso per il primo trimestre dell’anno. In Italia, considerando il totale di forniture arrivate da AstraZeneca, Pfizer e Moderna, sono arrivati circa 9 milioni di vaccini. Tuttavia per Catalent, che si occupa di immettere il vaccino nelle fiale, sono numeri nell’ordinario, pari “a due settimane di produzione” ha detto a Repubblica Barbara Sambuco, la direttrice dello stabilimento.

I controlli

A seguito dei controlli svolti dai carabinieri Nas tra sabato 20 e domenica 21 marzo, la presidenza del Consiglio italiana ha smentito l’ipotesi che i vaccini fossero diretti a Londra. Con una nota Palazzo Chigi ha fatto sapere che “dall’ispezione è risultato che i lotti erano destinati in Belgio. Tuttavia, AstraZeneca ha poi sostenuto che 16 milioni di dosi dei lotti di Anagni fossero destinati al mercato europeo mentre gli altri 13 milioni ai paesi a basso e medio reddito dell’iniziativa Covax. Nella serata del 24 marzo questa tesi è stata confermata dal commissario europeo per il Mercato interno e responsabile della strategia sui vaccini dell’Unione Thierry Breton: “A parte le dosi destinate a Covax il resto sarà distribuito esclusivamente tra i paesi dell’Unione europea”.

Ma allora perché i vaccini sono fermi ad Anagni?

Lo stabilimento Catalent si occupa, come detto, di confezionare i vaccini. Prima di procedere alla spedizione l’azienda deve compiere alcuni test chimici e di sterilità, per garantire la sicurezza del prodotto, che durano almeno 15 giorni. Parallelamente a questi, AstraZeneca, o qualunque altra azienda farmaceutica, compie ulteriori controlli di qualità sulla materia prima di cui è composto il vaccino, che possono avere bisogno di due o tre mesi per essere completati. Le dosi ferme ad Anagni sono state prodotte nella fabbrica Halix, nei Paesi Bassi, che ha già cominciato la produzione per AstraZeneca, ma non ha ancora ricevuto l’autorizzazione ufficiale dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.

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[Fonte Wired.it]