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martedì, Giu 01

Vaticano, nuove leggi contro le violenze sessuali



Da Wired.it :

Individuano responsabilità penali anche per i vescovi che coprono gli abusi e riguardano anche i laici al servizio della Chiesa

San Pietro Roma
(Foto: Alberto Pizzoli/Getty Images)

Per la prima volta, la Chiesa cattolica ha approvato alcune leggi per criminalizzare l’adescamento dei minori da parte del clero e le violenze sessuali sulle persone adulte anche da parte dei funzionari laici. Le nuove disposizioni sono state inserite nella sezione del Codice di diritto canonico del Vaticano, dopo 14 anni di studio da quando sono state proposte la prima volta nel 2009. Le modifiche, però, non si limitano solo ai reati sessuali: tra le nuove leggi è comparsa anche la scomunica per chi pratica l’aborto.

Da quando il Codice è stato emanato per la prima volta, nel 1983, è stato fortemente criticato per la sua inadeguatezza a trattare le violenze sessuali in generale e, soprattutto, sui minori, prevedendo processi troppo lunghi e complessi e lasciando troppa discrezione ai vescovi per ignorare o coprire gli abusi. Le nuove modifiche vanno nella direzione di correggere questa rotta, assegnando una responsabilità penale ai vescovi che non portano a termine le indagini correttamente e che non sanzionano i responsabili delle violenze. Inoltre, per la prima volta, è stato riconosciuto come criminale l’uso “dell’autorità o dell’ufficio per compiere violenze sessuali contro minori o adulti. Quindi non solo l’uso della forza fisica, ma anche dell’influenza psicologica nei confronti della vittima.

I cambiamenti più significativi riguardano gli articoli 1395 e 1398, che contengono disposizioni in materia di reati sessuali. Le nuove regole stabiliscono che anche le persone adulte possano essere considerate vittime di violenza sessuale da parte del clero e prevedono la possibilità di indagare e punire i laici (come presidi delle scuole cattoliche o economi delle parrocchie), colpevoli di aver compiuto abusi sessuali su adulti o minori.

Fino ad oggi il Vaticano non era riteneva di dover intervenire sanzionando o aprendo indagini sui laici al servizio della Chiesa, accusati di aver compiuto delle violenze sessuali. Allo stesso modo, ha sempre considerato qualsiasi rapporto sessuale tra un membro del clero e una persona adulta come peccaminoso, ma consensuale, ritenendo gli adulti sempre in grado di offrire o rifiutare il consenso, semplicemente sulla base dell’età anagrafica. Sebbene i nuovi articoli prevedano il riconoscimento dello status di vittima anche alle persone adulte, ne limitano però l’applicazione verso chi “abitualmente ha un uso imperfetto della ragione” o a chi “il diritto riconosce pari tutela”. Non estendendo quindi la la norma a tutte le persone adulte, ma solo a chi può avere impedimenti di una qualche natura non specificata.

Inoltre, le uniche sanzioni previste dal diritto canonico riguardano la rimozione dall’incarico per i membri del clero e la perdita del posto di lavoro o dello stipendio per i laici. Mentre, con l’approvazione dell’articolo 1397 “chi procura l’aborto ottenendo l’effetto incorre nella scomunica latae sententiae. In sostanza, si rende passibile di scomunica l’aborto, ma non la violenza sessuale.





[Fonte Wired.it]