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Verifica dell’età, il sistema Agcom potrebbe avere vita breve

da | Apr 25, 2025 | Tecnologia


Entro sei mesi, piattaforme e siti che propongono immagini e video di carattere pornografico dovranno adeguarsi attraverso la predisposizione di un sistema di verifica della maggiore età. Come previsto dal cosiddetto “decreto Caivano”, il termine è scattato con l’approvazione da parte di Agcom delle regole che dovranno essere seguite per predisporre gli strumenti di verifica. Proprio in questi mesi, però, è in fase di sviluppo un sistema di questo genere che dovrebbe rappresentare il nuovo standard europeo. Il rischio è che il progetto italiano duri meno di un anno o, più probabilmente, incontri molti ostacoli sulla sua strada.

I problemi da affrontare

I problemi legati alla verifica dell’età sul web riguardano, prevalentemente, il tema della privacy. Qualsiasi verifica efficace dell’età di un utente, infatti, passa per un controllo che interessa in qualche modo un documento d’identità e, di conseguenza, espone la reale identità di chi accede al servizio online. Prima che in Italia, leggi che hanno imposto la verifica dell’età per i contenuti a carattere pornografico sono stati introdotte negli Usa, attraverso normative che hanno imposto sistemi di verifica in 19 stati dell’unione.

Una svolta che ha però provocato da subito una forte reazione da parte di siti e piattaforme come Pornhub, che hanno deciso di sospendere il servizio negli stati in questione. La motivazione addotta dagli operatori del settore è che, in questo modo, si mette in capo alle piattaforme stesse una responsabilità enorme in tema di tutela della privacy. In altre parole, società come Aylo (proprietaria di Pornhub) non hanno nessuna intenzione di trovarsi a dover gestire dati sensibili come i documenti di identità che, in caso di una violazione dei sistemi o di un data leak, potrebbero portare a un vero disastro. Al momento, l’unica conseguenza dell’introduzione di questo tipo di leggi negli Stati Uniti è stata una crescita esponenziale nell’uso delle vpn, i servizi di navigazione anonima che consentono di accedere ai servizi online camuffando l’indirizzo IP e aggirare così i blocchi legati alla geolocalizzazione.

La soluzione made in Italy di Agcom

Per impedire un fiasco simile a quello visto negli Stati Uniti, Agcom ha previsto un sistema che permetta di minimizzare la quantità di informazioni necessarie per le verifica dell’età, attraverso una forma definita come “doppio anonimato”. Le regole fissate prevedono infatti la partecipazione di soggetti terzi, sottoposti a certificazione, che forniscano la prova che gli utenti sono maggiorenni. A occuparsi della verifica, quindi, non sarebbero direttamente le piattaforme e i siti porno, ma aziende (o enti) che compiono la verifica per loro conto.

La procedura garantisce l’anonimato attraverso un doppio passaggio. Il primo prevede di fornire una prova della maggiore età (per esempio attraverso il documento d’identità, lo Spid o la CIE) al soggetto certificatore. A questo punto, gli utenti avranno a disposizione uno strumento che permette loro di accedere ai servizi senza che la piattaforma abbia informazioni sulla loro identità.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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