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mercoledì, Dic 18

Videomapping clamorosi sul Palazzo della Farnesina


Monumenti che esplodono, incendi e cascate d’acqua. La facciata del Ministero degli Affari Esteri è diventata una tela di travertino per 14 studi italiani specializzati in arte digitale. Ecco i progetti dell’evento Farnesina Digital Art Experience

Storia e architettura si fondono con l’arte digitale e visuale. Per i 14 studi coinvolti all’interno del progetto Farnesina Digital Art Experience è stata una di quelle opportunità da cogliere al volo. Il fronte principale del Palazzo della Farnesina a Roma, dove risiede il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, è diventato una tela di travertino bianco su cui liberare tutto il genio.

Il fronte rettangolare dell’edificio largo 169 metri e alto 51 metri, e caratterizzato dalla rigidità neoclassica, sembra fatto apposta per dare spazio a qualsiasi idea visionaria degli artisti. Tutta l’Italia era rappresentata, da Firenze a Ragusa per risalire fino a Milano: Antaless Visual Design, Antica Proietteria, Apparati Effimeri, FLxER, Kanaka Studio, Luca Agnani Studio, Michele Pusceddu, MONOGRID, Mou Factory, Olo Creative Farm, OOOP Studio, Pixel Shapes, The Fake Factory e WÖA Creative Company. Gli studi che hanno partecipato alla mappatura digitale della facciata non si sono limitati: dai paesaggi neoclassici con monumenti che esplodono, fino a incendi e cascate d’acqua gigantesche. Non sono mancati nemmeno i riferimenti all’attualità tecnologica con l’alternarsi di spezzoni della presentazione del Cybertruck di Elon Musk, molecole chimiche e messaggi importanti per la salvaguardia del pianeta.

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Il progetto è stato promosso dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Bright Festival, una realtà creatività digitale legata al mondo dell’interazione e della multimedia in ambito visual. La notte di Roma è stata unica, ma la notizia più importante è che lo spettacolo farà poi tappa in versione ridotta, tra il 2020 e il 2021, in altre sei città nel mondo, all’interno di una mostra collettiva itinerante di arte digitale organizzata dagli Istituti Italiani di Cultura.

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