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venerdì, Gen 13

Vino, in Irlanda sulle bottiglie bisognerà segnalare i rischi per la salute



Da Wired.it :

Entro il 2026, sulle bottiglie di vino e di altri alcolici venduti in Irlanda dovranno essere apposte nuove etichette che avvertano le persone dei rischi legati al consumo di queste bevande. Il nuovo provvedimento sanitario ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea, che non si è opposta al progetto presentato lo scorso anno da Dublino, ma ha scatenato la rabbia degli agricoltori e dei produttori di vino in Italia e l’opposizione di Francia e Spagna.

In Irlanda l’abuso di alcol è un problema molto serio per la salute delle persone. Circa il 70% degli uomini e il 34% delle donne sono considerati bevitori a rischio e circa 150mila persone vengono indicate come dipendenti dalla sostanza, secondo i dati di Alcohol action Ireland. Inoltre, in base alle analisi della Commissione europea, l’abuso di alcol è collegato a circa 60 diverse malattie, inclusi sette tipi di cancro che coinvolgono bocca, gola, laringe, esofago, seno, fegato e colon.

Per questo – in linea con le nuove disposizioni europee che hanno imposto la pubblicazione degli ingredienti e dei valori nutrizionali su tutti i prodotti alcolici nell’intero mercato unico e con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità – l’Irlanda ha deciso di aggiungere in etichetta anche le avvertenze sanitarie, per scoraggiare il consumo di alcol in gravidanza e in generale tra la popolazione. Una normativa locale, che non sarà imposta agli altri paesi dell’Unione europea e su cui la Commissione ha deciso di non intervenire, lasciando l’autonomia al legislatore nazionale.

Per Coldiretti la nuova etichettatura potrebbe creare “un pericoloso precedente e aprire a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata, capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori”. Per l’associazione degli agricoltori, si tratterebbe quindi un provvedimento in grado di compromettere il mercato di esportazione del vino italiano, che fattura circa 8 miliardi di euro l’anno.

Contro la nuova legislazione irlandese si erano schierati anche il Parlamento europeo, Francia, Spagna e altri sei stati membri dell’Unione. Sembra quindi difficile immaginare che i timori di Coldiretti per una “normativa comunitaria” possano effettivamente concretizzarsi. Normativa che peraltro è stata già frenata a Strasburgo lo scorso anno, quando l’introduzione delle etichette sanitarie è stata bloccata proprio dal parlamento, nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.



[Fonte Wired.it]