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mercoledì, Ott 23

Vita di una star della scalata


Lo scalatore Alex Honnold si è ritagliato un posto nella storia dello sport scalando montagne senza protezioni: qui risponde – con grande pazienza – alle domande dei suoi fan

Con l’ascesa in modalità free solo – cioè in solitaria e senza alcuna protezione – compiuta nel 2017 su una parete di oltre 900 metri sul monte El Capitan nel parco di Yosemite, in California, lo scalatore Alex Honnold ha scritto il suo nome nella storia dello sport. Ad accrescere la fama globale della sua impresa è stato anche Free Solo, il documentario che racconta la sua impresa, vincitore del premio Oscar nel 2019.

Honnold ha compiuto l’impresa senza ausili di sorta, si diceva, accettando l’idea di poter perdere la vita pur di arrivare in cima attraverso una delle vie di ascesa più complicate, la Freerider. In questo video di Wired è lo stesso Honnold a rispondere alle tantissime curiosità del pubblico sulla sua impresa, con un botta e risposta su Twitter.

C’è chi si spinge a fare la madre di tutte le domande: come hai fatto a restare concentrato? Senza prendersi troppo sul serio, Honnold risponde che è facile farlo se la tua vita è appesa a un filo; ma invita anche a guardare il documentario, per capire come ha costruito l’impresa.

Tra i suoi fan non mancano anche curiosità persino di tipo logistico: come ha fatto la troupe a documentare l’ascesa? Per gli arrampicatori la prassi è vivere in furgone? (Soluzione: no ma è un ottimo compromesso per avere comfort e flessibilità di spostamento).

E poi, immancabili, ci sono i consigli per i praticanti: Honnold spiega, in palestra, la differenza tra le varie tipologie di prese per l’arrampicata; consiglia di usare i guanti per evitare abrasioni se ci si cimenta nel crack climbing, perfezionando la tecnica prima di farne a meno, e dà anche qualche consiglio in materia di abbigliamento.

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