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venerdì, Mag 14

Voi è lo sharing di monopattini che premia chi parcheggia bene



Da Wired.it :

La società svedese di mobilità elettrica sostenibile, presente a Milano e Roma, assegna crediti agli utenti che frequentano la sua scuola guida, parcheggiano bene e indossano il caschetto. Lo scopo è combattere la maleducazione stradale e e i (pre)giudizi sui monopattini

(Foto: Voi)

“Li parcheggiano sui marciapiedi”, “Ci vanno in due”, “Sfrecciano senza guardare dove stanno andando”. Uno degli obiettivi di Voi, società svedese di mobilità elettrica sostenibile sbarcata a Milano e a Roma nel 2020, è abbattere i (pre)giudizi sui monopattini in sharing. L’altro è di partecipare al progetto delle città in 15 minuti.

La battaglia alla maleducazione stradale è nel dna di Voi, che è stata fondata nel 2018 ed è la prima società europea di micromobilità. A partire da settembre 2019 propone ai suoi clienti di frequentare una sorta di scuola guida online per imparare le regole da rispettare in strada. La scuola si chiama RideLikeVoila e permette a chi segue le sue lezioni virtuali di ottenere un credito di 5 euro da spendere per il noleggio dei monopattini elettrici in sharing.

“Circa 500mila persone hanno completato questa offerta di formazione”, spiega Magdalena Krenek, general manager della società per l’Italia. Una cifra riferita al mercato globale di Voi, che al momento è presente in 11 Paesi e 60 città. Per i dati dell’educazione stradale nostrana serve ancora tempo, visto che il lancio a Milano e a Roma è coinciso con la pandemia. Ma Krenek assicura a Wired, durante un’intervista via Zoom, che ci stiamo difendendo bene: “L’Italia è il paese con meno furti e vandalismo rispetto agli altri, va smontato il pregiudizio nei confronti degli italiani”. Certo, altri servizi di sharing (da oBike a Gobee) agli esordi hanno avuto problemi, ma Voi per il momento non ha di che lamentarsi.

Parcheggi, caschetti e premi

(Foto: Voi)

La scuola guida da seguire online è solo una delle iniziative messe in campo da Voi per la sicurezza stradale. “I monopattini elettrici sono veicoli relativamente nuovi, quindi serve un approccio educativo. È importante far capire che non sono pericolosi, ma non sono nemmeno giocattoli”, continua Krenek. “Inoltre le leggi cambiano spesso”. La lotta al parcheggio selvaggio è uno degli esempi degli interventi messi in campo dalla società svedese. Da una parte l’app segnala quali sono le zone, come piazza del Duomo a Milano o piazza del Popolo a Roma, in cui è vietato lasciare il mezzo; dall’altra incentiva l’uso di aree adatte a posteggiare (hub): chi sceglie di lasciare lì il monopattino riceve 50 centesimi di credito da usare per la corsa successiva. E ancora: prima di allontanarsi dal veicolo bisogna scattare una foto che mostri dove lo si sta parcheggiando. Se è messo bene, si riceve un altro credito come premio. “Chi posteggia in modo sbagliato viene avvisato e, se lo fa spesso, viene bannato dal servizio. Ma abbiamo notato che oltre il 90 per cento di chi è stato ripreso non ha più parcheggiato male”.

Con una fotografia è possibile anche mostrare al sistema di intelligenza artificiale che si indossa il caschetto prima di cominciare la corsa. Anche in questo caso si ricevono crediti da spendere. Un caschetto viene regalato poi a chi sceglie di sottoscrivere l’abbonamento annuale open (360 euro) e durante eventi dal vivo dedicati all’educazione stradale, che per il momento sono sospesi a causa della pandemia. Sempre in tema di sicurezza, i monopattini di quarta generazione appena rilasciati da Voi hanno le frecce sia sul manubrio sua dietro, accanto alla targa. “Siamo gli unici nel campo dello sharing ad avere le frecce”, assicura Magdalena Krenek.

L’integrazione con il trasporto pubblico

(Foto: Voi / Vincent Fandos)

Le politiche di educazione e sicurezza mirano a rendere sempre più diffusi e usati i mezzi green in condivisione, partecipando attivamente alla rivoluzione delle città dei 15 minuti. “Che nel caso di Roma non significa, naturalmente, poterla attraversare tutta in un quarto d’ora”, chiarisce Krenek. “Ma creare integrazione tra monopattini, biciclette, trasporti pubblici, mezzi in condivisione”. In questo modo, oltre a limitare l’inquinamento, si possono liberare spazi occupati dalle automobili private. Che restano parcheggiate gran parte del tempo (mentre, secondo i dati di Voi, ogni monopattino viene usato da una decina di utenti al giorno e quindi è quasi sempre in movimento) o che si incolonnano nel traffico. “Roma ha un primato in tema di ingorghi, per questo ha disperatamente bisogno di mobilità alternativa, ragiona la general manager per l’Italia di Voi. Nella Capitale al momento sono presenti mille monopattini Voi, mentre a Milano la flotta è composta da 750 mezzi. Tutti sono elettrici e vengono ricaricati con energia rinnovabile.

Tra i tasselli che compongono la città dei 15 minuti messi a punto da Voi, c’è la collaborazione con le amministrazioni comunali: essenziale perché le città si adeguino che segnaletica chiara, infrastrutture come piste ciclabili e parcheggi dedicati, che oggi mancano lasciando campo libero alla sosta selvaggia. Inoltre, sono in programma progetti di integrazione con il trasporto pubblico (per esempio con sconti sugli abbonamenti), già attivi in altri Paesi. “Non ancora in ma speriamo che presto sia possibile”, sottolinea Krenek. In generale, la richiesta di mobilità alternativa c’è eccome. “A livello internazionale, dopo il lockdown abbiamo registrato che il 14 per cento dei nostri utenti ha lasciato l’auto, mentre il 68 ha ricominciato a usare i mezzi pubblici colmando il primo e l’ultimo miglio, cioè quella distanza che spesso li rende scomodi da utilizzare, con i monopattini”. Esattamente quello a cui mira la città dei 15 minuti.

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[Fonte Wired.it]