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venerdì, Ott 18

Watchmen, 5 cose da sapere prima di guardare la serie tv


Arriva finalmente l’adattamento seriale dei celebri fumetti: ecco come orientarsi in una storia tutta nuova ma ambientata nello stesso universo narrativo

C’è molta attesa per il debutto della serie tv prodotta da Hbo Watchmen: il tanto chiacchierato adattamento della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons farà il suo debutto nella notte fra il 20 e il 21 ottobre negli Stati Uniti, trasmessa in contemporanea anche da noi in Italia su Sky Atlantic. A occuparsi di questo delicato adattamento, dopo aver firmato ambiziosi successi come Lost e The Leftovers, è Damon Lindelof, uno degli autori più apprezzati della televisione americana che però ora si è trovato a gestire una delle materie narrative più complesse degli ultimi decenni. Ecco alcuni elementi per orientarsi in attesa del debutto dei nuovi episodi.

1. I fumetti

Tutto parte ovviamente dalla graphic novel pubblicata alla fine degli anni Ottanta dalla Dc Comics. Diffusa originariamente dal 1986 in 12 volumi, la pubblicazione creata da Alan Moore e Dave Gibbons ottenne fin da subito una grande notorietà fra i pubblico e anche un discreto successo critico, dato l’apprezzamento generale del tono satirico e destrutturante con cui si affrontava il genere dei supereroi. I fumetti descrivono infatti una storia alternativa degli Stati Uniti, in cui i supereroi dapprima sono cruciali nel cambiare il corso degli eventi (la guerra in Vietnam, il Watergate) e poi sono costretti a una drammatica clandestinità.

Come si vedrà fra poco, la serie Hbo deve tantissimo all’universo narrativo impostato da questa opera grafica sebbene il suo sceneggiatore Alan Moore non ha dato la sua approvazione. Notoriamente burbero, Moore non è mai stato clemente con gli adattamenti sullo schermo delle sue opere (La lega degli uomini straordinari, V per vendetta) e anche questa volta si è scontrato con la produzione, tanto che, nonostante gli sforzi di Lindelof di conciliare, nei materiali promozionali compare solo il nome di Gibbons, il quale invece ha partecipato anche al panel del Comic-Con dedicato alla serie.

2. La storia

Anche se è complesso sintetizzare la trama dei fumetti di Watchmen in poche righe, si può tentare dicendo che si concentra su due generazioni di supereroi (che al posto dei superpoteri però usano forza fisica e tecnologie): nel 1939 i Minutemen sono composti fra gli altri dal Comico (Edward Blake), dal primo Gufo Notturno (Hollis Mason) e dalla prima Spettro di Seta (Sally Juspeczyk), ma il loro gruppo si disgrega molto in fretta per via di svariati problemi interpersonali. Nel 1959, però, il fisico nucleare Jonathan Osterman subisce un incidente di laboratorio che lo trasforma nell’onnipotente e onnisciente Dottor Manhattan: sarà lui a formare un nuovo gruppo di supereroi, i Crimebuster, a cui si aggregano il Comico, la seconda Spettro di Seta (Laurel Juspeczyk, figlia delle precedente), il nuovo Gufo Notturno (Dan Dreiberg), il ricco e stravagante Ozymandias e il misterioso e violento Rorschach.

Grazie alle loro abilità Dottor Manhattan e il Comico concludono la guerra del Vietnam con un successo per gli Stati Uniti, ma la perdita di fede di Rorschach nell’umanità e la sua conseguenze ondata di violenza scatena proteste contro tutti i supereroi, costretti ad abbandonare la maschera. Quando però negli anni Ottanta il Comico viene assassinato, Rorschach sospetta di un piano per eliminarli tutti e destabilizzare la società: si scoprirà alla fine che però è lo stesso Ozymandias a tramare contro di loro, causando un disastro a New York per dare la colpa agli alieni e concludere la guerra fredda con Usa e Urss uniti contro il nemico comune. La responsabilità cadrà Dottor Manhattan, che si ritira su Marte mentre sulla Terra scoppia la pace.

3. Il sequel

Per molto tempo si è discusso su come la serie tv di Watchmen si collocasse nei confronti della storia originale. La preoccupazione di molti, in effetti, era quella di un ennesimo revival poco convincente come lo era stato il film di Zack Snyder del 2007. Dopo mesi e mesi di speculazioni, però, è stato lo stesso Lindelof a chiarire: l’adattamento seriale non sarà una riscrittura né una riproposizione della storia narrata nella graphic novel, che però sarà considerata un vero e proprio canone. Ciò significa che gli episodi racconteranno vicende ambientate nello stesso universo in cui sono accaduti gli eventi di Watchmen, ma molti anni dopo, in una specie di sequel coerente.

Non sorprenderà dunque osservare una società simile alla nostra ma alterata da alcuni dati storici: per esempio appunto la guerra in Vietnam si è conclusa a favore degli Stati Uniti con l’annessione dello stato asiatico, oppure il Watergate esattamente come nei fumetti non è accaduto. Ma a essere presidente per molteplici mandati qui non è Nixon ma Robert Redford (che interpreta se stesso). In più vediamo le conseguenze delle ultime azioni di Rorschach: prima di morire in seguito alle azioni di Ozymandias, infatti, l’uomo mascherato aveva inviato i suoi diari – in cui si svelano i piani contorti del suo ex collega– a un giornale e questi stessi diari hanno iniziato a circolare dando origini a teorie delle cospirazione.

4. Una nuova storia

Come si vede nei trailer diffusi in questi mesi, dunque, la serie di Watchmen è ambientata ai giorni nostri, o perlomeno in un’epoca molto simile alla nostra anche se con differenze significative: per esempio sono stati eliminati i carburanti fossili grazie alle innovazioni del Dottor Manhattan, mentre internet e smartphone sono stati messi fuori legge; inoltre coloro che sono stati vittima in passato o tramite i loro antenati di violenze razziali godono di esenzioni e privilegi in una sorta di riparazione. I supereroi e qualsiasi tipo di vigilante mascherato sono ancora messi fuori legge, eppure al contrario è la stessa polizia a indossare delle maschere gialle per proteggersi.

Questo accade perché i poliziotti e i loro familiari sono costantemente minacciati da diversi gruppi terroristici e in particolare dal Settimo Cavalleria: questo gruppo, che mostra diverse similitudini con i gruppi suprematisti bianchi tristemente di attualità oggi negli Stati Uniti, porta delle maschere che sono un chiaro tributo a quella di Rorschach. I numerosi attacchi coordinati da questi individui spinge alcune persone a trovare nuove strade per combatterli, tornando ancora una volta a indossare delle maschere: in particolare la vicenda s’incentra sulla detective Angela Abar (Regina Knight), che assume l’identità di Sister Night; accanto a lei anche il misterioso Looking Glass (Tim Blake Nelson).

5. I vecchi personaggi

In questa serie, dunque, vediamo le conseguenze che gli eventi dei fumetti di Watchmen hanno avuto sulla politica e sulla società. Ciò non toglie, però, che vedremo in azione con tutta probabilità alcuni dei vecchi personaggi che avevano agito decenni prima nella storia originale. Di sicuro ritroveremo una versione anziana di Adrian Veidt, vero nome di Ozymandias, che vediamo interpretato da Jeremy Irons ritirato nella sua magione ma non restio a sporcarsi nuovamente le mani. A ritornare sarà anche la seconda Spettro di Seta, ovvero Laurie Juspesczyk (Jean Smart), che abbandonata la tuta da supereroina ora lavora all’Fbi e si fa chiamare Laurie Blake: i lettori dei fumetti ricorderanno che Laurie scopre a un certo punto di essere figlia del Comico/Edward Blake, il quale aveva usato violenza contro la madre.

Evocato da alcune maschere abbandonate a terra ma anche da alcune velocissime immagini, non è da escludere anche un ritorno di Dottor Manhattan, il quale potrebbe lasciare il suo esilio spaziale per salvaguardare l’umanità che tanto l’ha bistrattato. Così come evidente nel richiamo della maschera di Rorschach, poi, è sicuro che tutta la serie di Watchmen sarà irrorata di indizi e riferimenti al canone originale, tanto da far scattare subito la caccia agli easter egg fra i più appassionati.

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