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venerdì, Gen 17

Whatsapp, niente pubblicità: Facebook fa dietrofront (per ora)


Facebook ha scelto di rinunciare momentaneamente al programma per introdurre la pubblicità all’interno del servizio di messaggistica

whatsapp
Foto di Anton – Pexels.com

Facebook ha scelto di abbandonare il progetto che prevedeva di portare gli annunci pubblicitari all’interno del servizio di messaggistica WhatsApp, sciogliendo il team incaricato di lavorare alla creazione di questi annunci ed eliminando il loro lavoro dal codice dell’applicazione.

A dare la notizia del cambio di piani di Facebook è stato il Wall Street Journal, che ha sottolineato in un articolo come l’azienda di Menlo Park abbia sospeso le attività del team incaricato di lavorare al progetto e, giusto per essere sicuri della decisione, abbia eliminato anche i progressi del team inseriti silenziosamente nelle ultime versioni del codice dell’applicazione.

Il desiderio dei vertici di Menlo Park di monetizzare WhatsApp è stato uno dei principali motivi che hanno spinto Jan Koum, cofondatore di WhatsApp, a lasciare Facebook nel 2018 pochi mesi dopo che Brian Acton, suo collega fondatore del servizio di messaggistica, aveva compiuto la stessa scelta per motivi legati alla pubblicità mirata e alla scarsa privacy garantita da Facebook.

Il motivo della battuta d’arresto del controverso programma che prevedeva la creazione di annunci sponsorizzati sulla piattaforma di messaggistica è probabilmente dovuto a una scelta aziendale che ha spostato il focus d’azione sul tentativo di sviluppo di funzionalità pensate per le aziende, in modo da permettere loro di comunicare al meglio con i clienti e organizzare i loro contatti.

Facebook, la cui volontà finale è quella di unificare i servizi di messaggistica di Messenger, WhatsApp e Instagram in un unico servizio di messaggistica unificata e crittografata, sta scoprendo gradualmente che la strada verso tale obiettivo sembra essere più tortuosa del previsto.

Il passo indietro di Facebook sulla creazione di un sistema di pubblicità all’interno di WhatsApp non è però indice di totale rinuncia ma, più che altro, è interpretabile come un primo tentativo fallito di raggiungere uno scopo finale ben preciso al quale Facebook difficilmente rinuncerà.

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