Il 29 ottobre un evento organizzato da Wired Italia a Terrazza Martini racconterà come sta cambiando il mondo delle regole con l’innovazione tecnologica
L’innovazione digitale corre veloce tra le biblioteche di diritto, in Italia e nel mondo. Blockchain e smart contract così come intelligenza artificiale e machine learning hanno imposto ad avvocati e legislatori di cambiare approccio e regole: i legali sono diventati negli anni sempre più abili con l’informatica, imparano a padroneggiare strumenti complessi per essere più competitivi ed efficienti su scala globale; chi scrive le norme ha invece aggiornato principi e linguaggi per essere al passo con la rivoluzione digitale.
Il 29 ottobre 2019 Wired Italia organizza a Milano, a Terrazza Martini, una giornata di lavori dedicata a questo processo di cambiamento: Wired Legal racconterà come gli studi legali internazionali hanno colto le sfide del digitale e quali sono le opportunità che nascono grazie all’innovazione tecnologica. Le occasioni per aumentare l’efficienza dei professionisti si moltiplicano e aumentano le imprese che esplorano nuove soluzioni per il mercato, dai programmi per chiudere una due diligence in pochi minuti all’intelligenza artificiale capace di scrivere un atto ben fatto nel giro di un caffè.
Solo nel 2019 si stima che le startup del legaltech possano superare il miliardo di dollari di raccolta nel mondo, con smart contract e analisi dei dati a trainare gli investimenti complessivi.
Sul fronte opposto ci sono i regolatori, con il dovere di non frenare l’innovazione tecnologica e di preservare il corretto funzionamento della giustizia. L’Unione europea ha messo al sicuro la privacy dei cittadini con il Gdpr e ora l’obiettivo è disciplinare intelligenza artificiale e blockchain per garantire uno sviluppo sostenibile della tecnologia, bilanciando la vivacità delle imprese e i diritti delle persone.
La strada è muoversi sui grandi principi, non sul dettaglio normativo per evitare che una legge una volta approvata possa essere già vecchia. La velocità dell’innovazione è inversamente proporzionale alla reattività dei legislatori, ma non c’è molto tempo da perdere: dal penale al costituzionale, l’accelerazione impressa dall’innovazione tecnologica sulle nostre vite ha travolto le certezze più antiche, ha fatto nascere bisogni inespressi e ha creato nuovi monopoli.
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