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martedì, Dic 03

Wired Trends 2020 sull’energia: verso la rivincita delle rinnovabili


Nel secondo Wired Trends, dedicato all’energia, si è parlato di sostenibilità e abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, per il futuro del nostro Pianeta ma anche per migliorare la reputazione delle aziende del settor

Stefano Boeri (foto: Senia Ferrante)

Il 2 dicembre 2019 è il giorno dell’apertura della 25esima conferenza Cop sul clima a Madrid, in cui il tema che fa padrone sono le politiche di contrasto al cambiamento climatico e perciò l’energia è uno degli argomenti al centro del dibattito. Il 2 dicembre 2019 è anche il giorno del secondo degli otto eventi di Trends 2020 organizzati da Wired Italia insieme a Ipsos e dedicati alle tendenze e alle novità che caratterizzeranno il prossimo anno, con un focus in particolare proprio sul settore energetico (tra i prossimi appuntamenti: Telco, Security e Insurance).

Secondo i dati ricavati dagli Ipsos Global Trends presentati in anteprima dal Ceo Nicola Neri al Milano Luiss Hub for makers and students, “tra le principali preoccupazioni che affliggono le persone ci sono questioni tecnologiche, di salute e di sicurezza, ma al primo posto c’è l’emergenza climatica. Capire che cosa crea ansia è fondamentale per poter dare risposte opportune, ed è significativo che lo scorso venerdì sia stato non solo il Black Friday, ma anche il giorno dello sciopero globale dei Fridays for future.

Una preoccupazione, quella per l’ambiente, che già oggi ha comportato un aumento della sensibilità pubblica sui temi della sostenibilità. “Due persone su tre sono convinte che il rischio del riscaldamento globale si possa combattere con la tecnologia”, ha spiegato Andrea Alemanno, Senior Client Officer di Ipsos, “e anche nella forte tendenza verso l’auto elettrica emerge la volontà di avere un minor impatto ambientale. Tuttavia, nonostante ci siano grandi speranze e aspettative sulle energie rinnovabili, i dati ci dicono che oggi la loro quota parte è ancora inferiore al 20%. “Il settore energetico ha un problema di immagine, ha aggiunto Alemanno, “perché non è in grado di rendere evidente il proprio sforzo verso la sostenibilità. In pratica il settore energetico è quello più esposto al rischio di crisi reputazionali, in un mondo in cui una considerazione pubblica non buona preclude le opportunità di business”.

In termini di fiducia, le aziende ritenute più capaci di influenzare in positivo la qualità della vita sono quelle tecnologiche, con qualche incursione delle aziende alimentari. Anche la migliore tra le aziende del comparto energetico, invece, non raggiunge il valore medio generale in termini di reputazione e fiducia. “Ciò che determina una buona reputazione è l’avere una visione, l’essere affidabili e concentrarsi sull’etica, ha spiegato Alemanno. “Le aziende energetiche mancano soprattutto nella capacità di raccontare una visione del mondo, e men che meno sono leader in questo ambito”.

Qual è allora la strategia per migliorare la propria reputazione? “Occorre anzitutto essere solidi, affidabili, socialmente responsabili e orientati alla sostenibilità ambientale, ma il vero salto è la capacità di raccontarsi con coerenza e trasparenza. Sono proprio questi ultimi i punti su cui conviene investire per il futuro, quelli che attualmente mancano al settore energetico”, conclude Alemanno, “insieme al saper guidare il cambiamento, all’avere una visione chiara e lungimirante e all’essere coraggiosi negli investimenti.

L’obiettivo di una corretta politica energetica dovrebbe essere quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica senza impattare negativamente sulla nostra qualità di vita. “Eppure”, ha fatto notare Davide Tabarelli, presidente di Ne Nomisma Energia e l’architetto, “c’è una crescente distanza tra quello che si afferma nei vertici internazionali e ciò che di fatto accade nel mondo. Le emissioni infatti continuano ad aumentare, e non ci sono prospettive di inversione di tendenza”.

Una delle possibili chiavi per affrontare il problema è il già citato utilizzo delle nuove soluzioni offerte dalla tecnologia e dal digitale, senza però pensare che possano esserci cambi radicali e improvvisi. “I sistemi energetici ed elettrici sono caratterizzati da una forte complessità”, ha aggiunto Tabarelli, “e anche se ci sono dei miglioramenti con i sistemi di cogenerazione e a ciclo combinato, le fonti rinnovabili richiedono soluzioni ad hoc per la loro gestione, vista soprattutto la variabilità delle condizioni solari, eoliche e meteorologiche in generale”. Tra le prospettive futuribili, oltre alla generazione di energia tout court, c’è l’idea di gestire l’accensione dei frigoriferi sulla base della presenza o meno di nubi, con un sistema informatizzato che richiede una grande capacità di raccolta e analisi dei dati.

“Anche la domotica, abilitata dall’arrivo del 5g, può contribuire al risparmio energetico”, ha concluso Tabarelli, “perché la volontà delle persone è di partecipare ed essere attive, quindi comprare apparecchi intelligenti che consumano meno anche del 30%-50% punta proprio in questa direzione”.

Dal punto di vista delle aziende che operano nel settore energetico, il dato più rilevante e preoccupante è la previsione di raggiungere i 57 miliardi di tonnellate di anidride carbonica emessa entro il 2050, in pratica il doppio di quanto previsto per contenere il riscaldamento globale entro la soglia dei 2°C. “L’Italia non ha gas e petrolio, ma ha sole e vento: quando ci siamo resi conto di questa possibilità strategica abbiamo investito nelle rinnovabili, anche se come Paese in passato non siamo riusciti a creare una filiera integrata, ha ammesso Giovanni Brianza, Executive vice president – Strategy, corporate development & innovation di Edison.

“Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, nelle regioni del Centro e soprattutto del Sud ci sono le condizione per iniziare a sviluppare impianti fotovoltaici a mercato, ossia economicamente sostenibili senza la necessità di incentivi”, ha aggiunto. Elemento cruciale da non tralasciare è quello della flessibilità dei sistemi energetici che, se nella versione fossile era garantita dal gas naturale, in un modello fondato sulle rinnovabili richiede lo sviluppo di apposite batterie.

“Produrre batterie in Italia non è profittevole, perché mancano sia incentivi sia normative ad hoc, chiosa Brianza. “Ecco come mai servono investimenti strategici, che abbiano l’obiettivo di costruire una vera filiera e un sistema industriale”, anziché sprecare denaro nel salvataggio di aziende ormai superate dai tempi.

A conclusione della giornata c’è stato il talk dell’architetto e urbanista Stefano Boeri, incentrato sul capire come le città possano trasformarsi da prime cause e prime vittime del riscaldamento globale in protagoniste della lotta contro il cambiamento climatico. “La sfida è creare una nuova alleanza in cui la foresta e la città convivano”, ha raccontato sul palco.“Proprio perché l’albero è un elemento fondamentale per la nostra sopravvivenza, stiamo lanciando una serie di campagne per cercare di far sì che le città diventino più verdi, come il primo forum sulla forestazione urbana a Mantova e il progetto di piantare 3 milioni di alberi a Milano nei prossimi 10 anni”.

Il nuovo paradigma per la città de futuro è l’autosufficienza, intesa sia sul piano energetico sia su quelli dei rifiuti, dell’acqua e dell’alimentazione. “La sfida più ampia”, ha chiarito Boeri, “è costruire nuove città nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo con una mobilità autonoma e sostenibile, ripensandole da zero e progettandole  già all’avanguardia. E tra le caratteristiche irrinunciabili ci sono l’inclusività, la varietà di paesaggi e una strettissima relazione con la natura“. Ma la forestazione dovrebbe interessare qualunque centro urbano: gli alberi assorbono le polveri sottili generate del traffico, e inoltre sfruttano l’acqua di falda riducendo le escursioni termiche, ossia di fatto costituiscono dei sistemi geotermici capaci pure di far risparmiare energia per riscaldamento e raffrescamento.

L’evento pomeridiano organizzato da Wired e Ipsos è stato anche l’occasione per parlare di decaloghi per i player dell’energia, di pressione fiscale sui carburanti, di nuovi investimenti sul fotovoltaico e dell’estensione globale delle aree urbane e forestali. Qui, invece, il riassunto del primo evento Wired Trends, dedicato al retail.

Wired Trends 2020
In collaborazione con Ipsos

Official Partner: Edison

Main Partner:
Adecco | Aruba.it | Fastweb | Hp | Nexi | Reale Mutua | WaveMaker

Supporting Partner:
ItaliaCamp | Urban Vision

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