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venerdì, Giu 21

Young Liu guiderà Foxconn al posto di Terry Gou


È un periodo di transizione e cambiamenti per Foxconn. Da una parte la presunta esigenza di fare i conti con le richieste di un cliente importante come Apple relative allo spostamento della produzione fuori dalla Cina, dall’altra l’abbandono dell’incarico da parte del suo presidente, il fondatore Terry Gou, d’ora in poi impegnato in una campagna elettorale che lo vedrà concorrere per la guida di Taiwan. Il successore è stato individuato in Young Liu, 63 anni.

Foxconn: Young Liu il nuovo presidente

Gou, classe 1950, ha fondato Hon Hai all’età di soli 24 anni con un investimento pari a 7.500 dollari e affiancato da un team composto da soli 10 dipendenti, iniziando dalla realizzazione di parti in plastica per i televisori, in un piccolo impianto allestito nella periferia di Taipei. Oggi il gruppo è il maggiore produttore di dispositivi elettronici al mondo (iPhone compresi), con 1,2 milioni di persone impiegate solo sul territorio cinese e impianti distribuiti in sette paesi. Parteciperà alle primarie del partito Kuomintang (KMT), oggi all’opposizione, con l’obiettivo di diventarne la guida. Secondo Forbes è il taiwanese più ricco con un patrimonio personale è stimato in 7,6 miliardi di dollari.

Le dimissioni di Gou sono state ufficializzate nella giornata di oggi durante un incontro con i vertici dell’azienda andato in scena a Taipei. Rimarrà in ogni caso all’interno del consiglio di amministrazione di Hon Hai Precision Industry, pur non occupandosi più delle operazioni quotidiane. Queste le prime parole del successore Liu, fino ad ora numero uno della divisione di Foxconn impegnata nel business dei semiconduttori.

Provo sentimenti davvero complessi. Lavorerò per massimizzare l’interesse degli azionisti.

A seguito dell’evento odierno (Annual General Meeting), il nuovo presidente si è rivolto alla stampa smentendo le voci relative a uno spostamento delle produzione fuori dalla Cina. Le tensioni tra Pechino e Washington, la minaccia di nuovi dazi e tasse sulle esportazioni, sembrano puntare in un’altra direzione. Il ti



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