Negli ultimi dieci anni, l’ecommerce ha trasformato radicalmente il modo in cui acquistiamo, spediamo e produciamo beni. Zalando ne è testimone. La pandemia ha accelerato una rivoluzione già in corso, imponendo alle aziende una sfida doppia: soddisfare una domanda crescente e farlo in modo sempre più rapido, sostenibile e personalizzato.
Dietro ogni click, oggi, c’è una catena logistica che combina efficienza, automazione e intelligenza artificiale. In Europa, questa infrastruttura sta diventando un elemento strategico: la crescita dell’e-commerce è trainata da player come Zalando, tra i più importanti operatori nell’ecommerce di moda al mondo, ma anche da una nuova generazione di operatori che investono in robotica, digital twin e algoritmi predittivi.
I magazzini non sono più semplici depositi, sono centri neurali dell’economia digitale, luoghi in cui la tecnologia incontra l’ingegno umano per garantire consegne più rapide e sostenibili. È in questo contesto che si inserisce il centro logistico di Zalando a Nogarole Rocca, alle porte di Verona: uno dei più avanzati d’Europa, dove la logistica del futuro è già realtà.
Un gigante logistico in Veneto
Appena si entra nel centro logistico Zalando di Nogarole Rocca, l’impressione è quella di essere dentro una macchina che non si ferma mai. È uno dei dodici hub europei dell’azienda, il più grande in Italia con 146mila metri quadrati di superficie – circa venti campi da calcio – con una capacità di stoccaggio fino a 16,5 milioni di articoli. Da qui partono ogni giorno pacchi destinati non solo all’Italia, ma anche a sedici paesi europei. Il sito, operativo dal 2020, è gestito in collaborazione con Fige e impiega circa 1600 persone.
Richard, il nuovo collega robotico
Dopo i robot Toru, già presenti nel centro logistico, la grande novità si chiama Richard. Sono i nuovi robot realizzati dalla società No Magic, testati proprio nel centro di Nogarole Rocca e ora annunciati per un’implementazione su larga scala. Dopo una fase pilota che ha raggiunto una media di 10mila prelievi al giorno per robot, Zalando ha deciso di introdurne altri otto entro la fine dell’anno e un numero a due cifre nel 2026.
I Richard operano accanto alle persone, non al loro posto. Grazie a telecamere e modelli visivi, riconoscono la forma di ogni articolo, ne ricostruiscono il contorno e stabiliscono da dove afferrarlo per evitare cadute o danneggiamenti. Una volta individuato, il robot lo preleva, lo scansiona e lo inserisce nel sistema di borse sospese che attraversa il magazzino per oltre 23 chilometri, un’infrastruttura chiamata backsoft, che gestisce in modo automatico circa 700mila articoli.
Il risultato è un flusso continuo, ordinato e silenzioso. Ma soprattutto, un lavoro più sicuro per gli operatori umani, che non devono più compiere movimenti ripetitivi o fisicamente pesanti. “L’obiettivo non è sostituire, ma supportare le persone”, spiegano dal team di Zalando. È una filosofia coerente con la strategia aziendale: combinare automazione e competenze umane, riservando agli addetti i compiti più analitici e di risoluzione dei problemi.
L’intelligenza dietro la logistica
A dirigere tutto questo c’è Zalos, il sistema di gestione del magazzino sviluppato internamente da Zalando. È uno dei punti di forza competitivi dell’azienda, perché consente di adattare ogni processo alle proprie esigenze. Zalos utilizza algoritmi predittivi che analizzano dati storici e previsioni di domanda, individuando quali articoli saranno più richiesti e spostandoli automaticamente nelle aree più facilmente raggiungibili.


