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giovedì, Mag 06

Zimbabwe, in vendita permessi per cacciare fino a 500 elefanti



Da Wired.it :

Il paese conta la seconda comunità di pachidermi in Africa, dopo il Botswana, che viene controllata anche con l’abbattimento. Una pratica criticata da più parti

Elefanti avorio
(Foto: MARCO LONGARI/Getty Images)

In Zimbabwe saranno venduti permessi per poter dare la caccia e sparare, come attività “turistica”, a circa 500 elefanti. Lo ha annunciato l’agenzia per la fauna del paese africano, nel tentativo di recuperare le perdite di entrate causate dal blocco del turismo, dovuto alla pandemia da coronavirus. I diritti di caccia per gli elefanti vanno da circa 10mila a 70mila dollari, a seconda delle dimensioni dell’animale, e la maggior parte delle persone che pagano per questo servizio provengono dagli Stati Uniti. Tuttavia, l’annuncio ha risollevato un forte dibattito interno sul ruolo della caccia nei parchi del paese.

Con circa 100mila esemplari, in Zimbabwe è presente la seconda più grande comunità di pachidermi in Africa, dopo quella del Botswana. La popolazione viene tenuta sotto controllo attraverso l’abbattimento e la caccia, supervisionati dalla Zimbabwe parks and wildlife management authority (Zimparks), l’agenzia governativa he gestisce circa 5 milioni di ettari di parchi nazionali e giardini botanici. Secondo l’agenzia, la scelta di vendere i 500 permessi di caccia rientra tra le strategie di normale amministrazione per controllare la popolazione di elefanti, nonché una misura necessaria di autofinanziamento delle proprie attività. Secondo quanto riportato da Quartz, Zimparks non riceve fonti statali e ha bisogno di almeno 25 milioni di dollari all’anno per pagare le sue attività, tra cui gli stipendi dei ranger.

Tuttavia diverse organizzazioni contestano la strategia del controllo della popolazione tramite abbattimento, sostenendo che si basi su logiche pretestuose e scientificamente confutate. L’idea che un abbattimento sia necessario “è costruito sul pretesto che ci sia una certa certa capacità di carico per gli elefanti per chilometro quadrato” ha detto a Quart Ross Harvey, dell’organizzazione Good governance Africa, focalizzata nel miglioramento della governance del continente. Inoltre, secondo Harvey, la caccia rappresenta una pratica distruttiva e insostenibile sul lungo termine, pur garantendo alte entrate nel breve periodo. “La chiave è abolire la caccia – ha aggiunto – e versare risorse in azioni alternative come unire le grandi riserve, creare corridoi migratori per gli elefanti e creare diverse forme di turismo e non continuare a sostenere “un gioco per ricchi senza alcuna base scientifica”.

Altri sostengono invece che il problema sia l’allocazione delle risorse guadagnate dalla caccia. Come Alfred Sihwa, direttore del Sibanye animal welfare and conservancy trust, secondo cui le cifre “guadagnate della direzione di Zimparks non corrispondono a ciò che le comunità stanno beneficiando della caccia alla fauna selvatica”.

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[Fonte Wired.it]