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venerdì, Feb 10

Zoom, la crisi del tech non l’ha risparmiata



Da Wired.it :

I licenziamenti che continuano a colpire l’industria tecnologica hanno coinvolto anche una delle aziende che era uscita meglio dalla pandemia: Zoom.

Mercoledì 8 febbraio la piattaforma di videoconferenze ha tagliato il 15 percento del personale, circa 1300 persone. “Non ci siamo presi il tempo necessario per analizzare a fondo i nostri team o per valutare se stavamo crescendo in modo sostenibile”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Zoom Eric Yuan nel comunicato in cui sono stati annunciati i licenziamenti. Yuan ha aggiunto di essere il “responsabile di questi errori”, promettendo di ridurre del 98 per cento il suo stipendio (che scenderà quindi a 10mila dollari) e di rinunciare a un bonus per il 2023, secondo quanto riportato in un documento della Securities and exchange commission, l’agenzia statunitense che supervisiona i mercati finanziari.

Quello di Zoom non è un caso isolato. Le grandi aziende tecnologiche hanno registrato un boom quando la pandemia di Covid-19 ha di fatto chiuso il mondo obbligando le persone ad aumentare il tempo trascorso davanti a uno schermo. Nel 2020 Amazon ha assunto più di 400mila nuovi dipendenti, mentre Meta ne ha aggiunti 13mila. Zoom in particolare è passato dall’essere un’anonima piattaforma di videocall a imporsi come nome familiare in tutto il mondo, ospitando aperitivi di gruppo, matrimoni e cerimonie commemorative. Alla fine dell’aprile 2020, l’azienda ha dichiarato che ogni giorno il servizio era usato da 300 milioni di persone. Nel 2020 Zoom è stata l’app più scaricata sui dispositivi Apple, registrando un fatturato di 2,6 miliardi di dollari nell’esercizio fiscale che si è concluso nel gennaio 2021, con un aumento del 326 per cento rispetto all’anno precedente.

Concorrenza agguerrita

A quasi tre anni di distanza, il dominio di Zoom dà segni di cedimento. I suoi concorrenti, in particolare Microsoft e Slack, combinano le videochiamate alla posta elettronica e ad altri strumenti per la produttività. La piattaforma sta anche facendo i conti con la saturazione nel mercato e con il fatto che la maggior parte delle persone disposte ad acquistare i servizi dell’azienda potrebbero averlo già fatto. “È diventato improvvisamente un mercato molto, molto più difficile“, sottolinea Will McKeon-White, analista della società di ricerca Forrester.

In un momento in cui le aziende cercano di tagliare i costi a fronte all’incertezza del mercato, Zoom potrebbe essere abbandonato dagli utenti a favore dei pacchetti di servizi offerti dai rivali, come Google Meet, Microsoft Teams e Slack. Ciononostante, la società continua a crescere. L’ultimo bilancio mostra una crescita di circa il 5 per cento su base annua, che rappresenta però un netto rallentamento rispetto ai ricavi del 2021, che erano aumentati del 55 per cento su base annua. Se da una parte il numero di persone che utilizzano Zoom nel tempo libero ha registrato un calo, la piattaforma è diventata più importante per il lavoro. Nel frattempo Microsoft Teams, il principale rivale di Zoom, è cresciuto più silenziosamente, superando i 270 milioni di utenti mensili all’inizio del 2022.





[Fonte Wired.it]