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giovedì, Ott 15

Zoom punta sulla privacy potenziando la crittografia


Lo ha comunicato Eric S. Yuan, ceo della celebre applicazione per videoconferenze che ha registrato un aumento esponenziale dei propri utenti, proprio a partire dal periodo del lockdown legato alla pandemia di coronavirus nel mondo

Zoom, celebre applicazione che permette di partecipare a videoconferenze a distanza tra più utenti, ha deciso di lavorare e implementare la privacy e rendere le comunicazioni virtuali a prova di intrusi. Dopo i problemi legati proprio alla privacy, emersi nel corso della scorsa primavera e causati dalla crescita esponenziale di utenti che hanno scelto l’app durante la pandemia ed i conseguenti lockdown nel mondo, il ceo di Zoom, Eric S. Yuan ha annunciato l’adozione della crittografia “end-to-end”, la medesima tecnologia utilizzata per proteggere i messaggi su app come Telegram, Signal e WhatsApp.

La funzione su Zoom   

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Zoom, raggiunti i 300 milioni di utenti giornalieri

“La funzione opzionale sarà disponibile in anteprima per gli utenti Zoom gratuiti e per quelli a pagamento la prossima settimana”, si legge in una nota ufficiale. Potrà essere abilitata a seconda di come l’amministratore della videoconferenza imposterà la funzione, attivata e disattivata dall’organizzatore in base alle esigenze della riunione virtuale. “Quando è abilitata, la funzione di Zoom (E2EE) garantisce che la comunicazione tra i partecipanti alla riunione che utilizzano le applicazioni Zoom sia crittografata, utilizzando chiavi crittografiche note solo ai dispositivi di quei partecipanti. Con E2EE, a nessuna terza parte, incluso Zoom, verrà fornito l’accesso alle chiavi private della riunione”, spiega Yuan. Tra l’altro, proprio a partire dalla prossima settimana e per 30 giorni, Zoom raccoglierà i feedback degli utenti che useranno il nuovo tipo di crittografia in videochat con un massimo di 200 partecipanti, per testarne l’andamento.”La crittografia end-to-end è un altro passo avanti per rendere Zoom la piattaforma di comunicazione più sicura al mondo”, ha sottolineato ancora Yuan.

La crittografia end-to-end: cos’è e come funziona su WA

La crittografia end-to-end, si può leggere sul portale di WhatsApp che la adotta già da tempo, garantisce che solo il singolo utente che utilizza l’applicazione e la persona con cui si sta comunicando possano leggere il contenuto della comunicazione virtuale, e nessun altro, nemmeno chi gestisce l’app in questione. Su WA, ad esempio, “i messaggi sono protetti con dei lucchetti, e solo tu e il tuo destinatario avete le chiavi necessarie per poterli aprire e leggere. Per una maggiore protezione, ciascun messaggio inviato ha un proprio lucchetto e una propria chiave. Tutto questo avviene automaticamente: non c’è bisogno di attivare alcuna impostazione o creare speciali chat segrete per proteggere i messaggi” Su WhatsApp, tra l’altro, la crittografia end-to-end è sempre attiva e non vi è alcun modo per disattivarla. Per verificare che una chat sia crittografata end-to-end, sempre su WhatsApp, occorre aprire la chat, toccare il nome del contatto per aprire la schermata “Info contatto” e quindi cliccare su “Crittografia” per visualizzare il codice QR ed un numero di 60 cifre. “Se tu e il tuo contatto siete fisicamente uno accanto all’altro, uno di voi può eseguire la scansione del codice QR dell’altro o confrontare visivamente il numero di 60 cifre. Se si esegue la scansione del codice QR e il codice è lo stesso, apparirà un segno di spunta verde. Se corrispondono, significa che nessuno può intercettare i vostri messaggi o le vostre chiamate”, spiegano gli esperti della celebre app di messaggistica istantanea.



fonte : skytg24