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È meglio che gli ipocondriaci e tutti coloro che rabbrividiscono al pensiero di guardarsi allo specchio e vedere l’invecchiamento avanzare non lo sappiano, ma a 44 e 60 anni accade di colpo. Si assimilano meno sostanze come caffè e alcol, si impennano alcuni rischi per la salute e si perde la tonicità sia della pelle che dei muscoli. Insomma, due momenti “di svolta” nei processi di invecchiamento che fanno luce su alcuni cambiamenti nei processi biologici.

Chi pensava di scivolare nell’età silver con dolcezza, non può che farsene una ragione: questi due picchi di invecchiamento non sono l’esito di un oracolo o di una cartomante, ma di uno studio scientifico pubblicato su Nature Aging. Un esito che non lascia vie di scampo, perché il deterioramento della salute osservato, riguarda qualsiasi classe di molecole e qualsiasi genere di persona.

Invecchiamento biologico ad alta velocità

Il focus originario della ricerca svolta da un gruppo di scienziati della Stanford University erano l’Alzheimer e le malattie cardiovascolari. Osservando una brusca accelerazione dei segnali di allarme ad esse connessi in fasce di età precise, hanno deciso di approfondire la discontinuità rilevata con uno studio sui rischi patologici di ogni tipo, analizzandoli  “a tappeto”.

Per diversi anni, ogni 2-3 mesi, 108 persone hanno consegnato loro in media di 47 in 626 giorni, con un record di 367 realizzato da parte della più longeva. Il team ne ha valutato 135.239 caratteristiche biologiche tra cui Rna, proteine, lipidi e microbioma intestinale, cutaneo, nasale e orale, ottenendo più di 246 miliardi dati. Grazie ad alcuni avanzati modelli di analisi, è poi arrivato l’esito finale: i due picchi “di crollo”.

Un risultato inedito, perché è la prima volta che si studia in modo approfondito la velocità dell’invecchiamento biologico. La comunità scientifica avrà da discuterne ma a confermarlo c’è l’81 per cento delle molecole studiate: tutte mostrano segni di brusco deterioramento in almeno una delle due età individuate.

A 60 meno carboidrati, a 44 meno alcol e caffè

Attorno ai 60 anni, a cambiare in modo piuttosto improvviso è la capacità di metabolizzare in particolare i carboidrati e la caffeina. Al contempo aumenterebbe anche il rischio di malattie cardiovascolari e renali, di vedere di colpo invecchiare sia la pelle, sia i muscoli e perdere i colpi il proprio sistema immunitario. Nulla di così inatteso, anche se i 60 anni di oggi sono certo più “quelli di una volta”.



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