Sciattivi internazionali chiedono l’espulsione di Elon Musk dalla Royal Society
Più di 1.400 scienziati di tutto il mondo, tra cui alcuni italici che lavorano in Gran Bretagna e Svizzera, hanno firmato una lettera aperta per chiedere l’espulsione di Elon Musk dalla Royal Society, una delle organizzazioni scientifiche più prestigiose del mondo. La decisione è dovuta alle ripetute violazioni del codice di condotta della società, da parte del proprietario di SpaceX, che ha diffuso notizie false sul suo account social media e che, lavorando al fianco del presidente Trump, sostiene tagli alla ricerca scientifica negli Stati Uniti e attacchi ai valori dell’inclusione e della diversità nella scienza.
La lettera, firmata da Stephen Curry, ricercatore in pensione dell’Imperial College e appartenente alla Royal Society, è stata pubblicata sul suo blog e recita: "Non riesco a capire come queste azioni siano coerenti con un codice di condotta che richiede ai membri di avere il dovuto rispetto per la dichiarazione di valori della Società, valori che chiedono di agire in conformità con i più alti standard di condotta pubblica, di avere un impatto positivo e di cercare l’eccellenza".
La Royal Society, che conta circa 1.800 membri viventi, è considerata uno dei riconoscimenti più prestigiosi per i ricercatori. L’ammissione è conceduta solo a coloro che hanno fatto contributi sostanziali al miglioramento della conoscenza, come è stato il caso di Musk per lo sviluppo di tecnologie come razzi spaziali, auto elettriche e impianti cerebrali.
La decisione dei scienziati internazionali è un pesante richiamo all’attenzione sulla condotta di Musk, che è membro della Royal Society dal 2018. La situazione potrebbe avere ripercussioni negative sulla sua immagine e sugli investimenti nella sua impresa.
FP.
