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La Russia è stata condannata dalla
Corte europea dei diritti umani per non aver rispettato la
libertà d’espressione di Google imponendole multe e penalità
estremamente onerose in seguito al rifiuto di rimuovere certi
contenuti da YouTube, tra cui alcuni collegati ad Alexei
Navalny, e anche per il mancato ripristino dell’emittente
Tsargrad – di proprietà dell’oligarca filo-putiniano Konstantin
Malofeev – sulla medesima piattaforma.
I fatti si sono verificati tra i 2020 e il 2022, quando le
autorità russe hanno inviato a Google una serie di richieste di
rimozione di contenuti giudicati illegali pubblicati su YouTube.
In alcuni casi il gigante tecnologico ha accettato, ma per altri
si è rifiutato, incorrendo cosi in stangate da milioni di euro.
Mountain View si è vista inoltre multata per aver rifiutato di
ripristinare gli account YouTube e Gmail di Tsargrad tv, il cui
proprietario Malofeev è sotto sanzioni da parte degli Stati
Uniti e della Ue.
FP