L’Albania potrebbe aderire all’Unione europea entro il 2030, un obiettivo condiviso da Bruxelles e Tirana. Il paese balcanico sta cercando di accelerare. Ora che le elezioni hanno riconsegnato la vittoria a Edi Rama per un altro mandato, vale la pena di chiedersi a che punto siamo arrivati. Vediamo.
Ambizione balcanica
L’Albania sta cercando di mettersi in carreggiata per rispettare più rapidamente i criteri richiesti, noti come “criteri di Copenhagen”. In buona sostanza, stabiliscono che i candidati devono dimostrare di possedere un’economia di mercato funzionante e di avere istituzioni democratiche stabili, inserite nel quadro di uno Stato di diritto.
Il percorso positivo verso l’inclusione dell’Albania nell’Unione europea si articola in tre principali fasi temporali, successive tra loro e soggette a ogni ciclo alla decisiva approvazione unanime dei 27 membri dell’Ue.
La prima fase consiste nella presentazione della candidatura da parte del paese che intende aderire. Una volta accettata, si apre una seconda fase caratterizzata da negoziati che prevedono l’implementazione da parte del candidato di leggi e standard comunitari, suddivisi in 35 capitoli tematici. La terza fase prevede l’elaborazione di un trattato di adesione, che deve essere ratificato sia dal paese aspirante che dagli Stati già membri, come condizione necessaria per l’ammissione ufficiale. L’ingresso nell’UE avviene in una data stabilita nel patto di adesione. Attualmente, questo percorso coinvolge sei paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo, Serbia e Bosnia-Erzegovina), tre paesi dello spazio ex-sovietico (Ucraina, Moldavia e Georgia) e la Turchia. Questi Stati si trovano in diverse fasi del percorso.
La candidatura nel 2009
Dopo aver presentato la propria candidatura di adesione nel 2009, l’Albania si sta impegnando con passo deciso nell’apertura dei capitoli tematici della fase negoziale. Dall’ottobre 2024 sono stati avviati i lavori su 25 dei 35 capitoli previsti, in particolare quelli relativi ai criteri fondamentali di adesione come economia, diritti umani, funzionamento della democrazia e della pubblica amministrazione. A questi si aggiungono le relazioni esterne e di sicurezza, il mercato interno (che comprende la libera circolazione di beni, lavoratori e capitali con adeguate protezioni legali e sanitarie) e infine la competitività e la crescita inclusiva. Secondo Bruxelles, è realistico che i negoziati con Albania e Montenegro possano concludersi entro il 2027.
Dove è schierata l’Albania in politica estera
In politica estera, l’Albania è completamente allineata con la posizione di Bruxelles sulle sanzioni nei confronti di Russia e Bielorussia, e in generale sulla crisi ucraina. A livello di cooperazione regionale, Tirana partecipa attivamente alle iniziative sostenute dall’Unione europea: tra queste, la creazione di un mercato comune per i sei paesi dei Balcani occidentali, finanziato con 6 miliardi di euro dal piano comunitario di crescita per l’area; il sostegno al dialogo tra Serbia e Kosovo volto a normalizzare le tensioni tra di loro; e l’inclusione nei progetti infrastrutturali delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T) per favorire collegamenti multimodali.