Colombo ha presentato per la prima volta la candidatura italiana per la prossima conferenza EuroMOF nel 2027, nel bicentenario della morte di Alessandro Volta, ed è stata accettata. «Tutti vogliono venire in Italia, almeno per le conferenze. Si terrà nella cornice bellissima di Villa Erba a Cernobbio, sarà un evento memorabile». Nel 2024, proprio per il suo contributo scientifico, è stata insignita del Premio Nardelli dell’Associazione Italiana di Cristallografia, dedicato a ricercatori emergenti under 40.
Che cosa rappresentano i MOF per lei?
«La curiosità e l’innovazione. Le loro combinazioni sono davvero infinite. Sono belli: uniscono eleganza e utilità. Sono cristalli con strutture straordinarie, ma soprattutto strumenti concreti per affrontare le grandi sfide ambientali del nostro tempo»
Come descriverli ai non tecnici e perché sono importanti?
«Per spiegare che cosa sono i MOF usiamo spesso un esempio semplice: i mattoncini Lego o, ancora meglio, il Meccano o il Geomag. Immaginate una costruzione fatta di palline e bacchette. Le palline sono come i nodi: e nel caso dei MOF, sono ioni metallici o piccoli gruppi di metalli, mentre le bacchette sono i leganti organici che li collegano tra loro. Insieme formano una struttura tridimensionale che si estende all’infinito. E c’è un’altra cosa importante …»
Ci racconti…
«Nella dimensione di un cucchiaino di caffè, questi materiali possiedono l’area superficiale dell’intero campo di San Siro. Se potessimo srotolarli su una superficie piana, raggiungerebbero aree di 6.000-7.000 m² per grammo. La loro bellezza è proprio lo spazio vuoto. Un vuoto che si può utilizzare in vari modi. Le sottili pareti atomiche di questi materiali possono essere modificate all’infinito, il limite è la fantasia e la bravura del chimico che li prepara».
Valentina ColomboCourtesy: Valentina Colombo
