L’idea di un nuovo capitolo di Alien non ci era sembrata all’inizio così entusiasmante (considerati gli orridi esiti di Prometheus e Covenant e la cancellazione dell’atteso progetto di Neill Blomkamp), eppure Alien: Romulus si è rivelato un progetto riuscito, un sequel (del primo capitolo del 1979 – narrativamente, infatti, si colloca tra il capostipite di Scott e Aliens – scontro finale del 1986) in mirabile equilibrio tra vecchio e nuovo, tra azione e horror, tra analogico e digitale, in grado di allettare i neofiti e soddisfare gli amanti veterani dei xenomorfi. Il regista Fede Álvarez, classe 1978, è chiaramente cresciuto a pane e Alien(s) come noi, e alla stregua di autori come Josh Friedman di Terminator: The Sarah Connor Chronicles e Denis Villeneuve di Blade Runner 2049 si è dimostrato un cultore affezionato prima ancora che un autore intimorito dalle insidie dei sequel.
Alien: Romulus è costellato non solo di agganci narrativi con i capitoli cronologicamente precedenti e successivi, ma è anche zeppo di easter egg – omaggi, citazioni, richiami musicali, i collegamenti più disparati e le strizzate d’occhio più audaci. Il sequel rende omaggio all’intero franchise (come si evince già dalla nostra cover dell’articolo, che evoca la scena più famosa di Alien³), facendo da trait d’union tra le varie manifestazioni dell’universo espanso popolato dai personaggi creati da O’Bannon e i mostri disegnati da HR Giger. Ecco le migliori.