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Alexa ora supporta Apple Podcast in Italia e altri Paesi

Alexa ora supporta Apple Podcast in Italia e altri Paesi

Da Punto-Informatico.it :

Buone notizie per tutti coloro che usano Alexa e anche Apple Podcast. È infatti notizia delle ultime ore quella che, da adesso in avanti, l’assistente digitale di casa Amazon, sui dispositivi da esso animato, ovvero Amazon Echo e Amazon Fire TV, va a supportare in maniera nativa i podcast del colosso di Cupertino in oltre 40 Paesi, in seguito all’ultima espansione di questa integrazione.

Alexa: supporto per Apple Podcast in oltre 40 Paesi

Apple Podcasts per Alexa è infatti ora disponibile in Italia, ma anche in Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, India, Indonesia, Irlanda, Giappone, Lussemburgo, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Porto Rico, Singapore, Sud Africa, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Tailandia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti, come confermato dalla stessa Apple.

L’integrazione consente di chiedere all’assistente virtuale dell’azienda capitata da Jeff Bezos di riprodurre i podcast dall’app Apple Podcasts, senza dover mettere in atto altre macchinazioni.

Si può anche collegare il proprio ID Apple nell’app Alexa per mantenere la riproduzione sincronizzata sui tuoi dispositivi Apple e sui dispositivi Alexa supportati. Per fare un esempio concreto, è possibile iniziare ad ascoltare un episodio di podcast tramite l’app Apple Podcasts su CarPlay durante il tuo tragitto giornaliero in auto e continuare ad ascoltarlo con lo smart speaker Echo a casa chiedendo ad Alexa di riprendere il podcast.

Inoltre, adesso è possibile impostare Apple Podcast come piattaforma predefinita su Alexa per la riproduzione dei podcast.



Fonte Punto Informatico Source link

Al via il Festival delle Relazioni Digitali

Al via il Festival delle Relazioni Digitali


Al via domani il Festival delle Relazioni Digitali, in programma su YouTube il 21 e 22 ottobre, che porta in primo piano le sfide con cui si confronta chi cerca una relazione romantica al giorno d’oggi: l’incertezza sull’autenticità dei propri interlocutori, la facilità con cui ci si può distaccare da una connessione nascente e un panorama di interazione in continua evoluzione. 

L’edizione 2023

Giunto alla sua terza edizione, il Festival, supportato da Meetic, quest’anno ha come motto “AmIAmoci per restare umani”, un gioco di parole che fonde amore, intelligenza artificiale e umanità. L’ideazione e la direzione artistica sono di Marvi Santamaria, Digital Strategist e fondatrice di “Match and the City”, la prima community italiana sul mondo delle dating app, il cui obiettivo primario è educare sulla natura delle relazioni online, sfidare e sradicare i tabù e gli stereotipi esistenti e, soprattutto, costruire legami in uno spazio dove, troppo spesso, prevale la divisione.

Il programma

Tra workshop e interventi, il programma si focalizzerà su comunicazione online, trend del dating, salute mentale, dating app, Intelligenza Artificiale e contenuti online. Tra gli ospiti l’analista e formatore Fiorenzo Pilla, la psicologa e psicoterapeuta Rossella Dolce, la Podcast Producer Rossella Pivanti e lo psicoterapeuta e psichiatra Luca Proietti. Da non perdere l’intervento di Marzia Benvenuti, psicologa e piscoterapeuta cognitivo-comportamentale esperta nelle relazioni e love coach, che si unirà a Marvi per un’intervista in cui, basandosi sui dati forniti da Meetic, si parlerà dell’importanza della reciprocità nelle relazioni, della necessità di autenticità nelle connessioni odierne, dell’importanza crescente della salute mentale e delle principali “bandierine rosse” da monitorare nel complesso universo dell’online dating. 

Il commento della love coach Marzia Benvenuti

“È innegabile che viviamo in un’era in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana, eppure, al centro di ogni connessione, c’è sempre la comunicazione umana”, commenta Marzia Benvenuti. “La chiave per creare legami autentici e duraturi risiede nella qualità di tale comunicazione. È fondamentale interagire con la tecnologia in modo che valorizzi il nostro benessere individuale e collettivo, così come è fondamentale approcciare le nostre interazioni, da quelle sui social media a quelle sulle app di incontri, con sincerità ed autenticità – anche e soprattutto verso sé stessi. Il Festival delle Relazioni Digitali è un’occasione unica, nel panorama italiano, di confronto e scambio, che ci permette di imparare a navigare questi spazi digitali con consapevolezza e responsabilità, al fine di rendere la tecnologia uno strumento in grado di amplificare, piuttosto che ostacolare, la nostra innata capacità di connetterci profondamente gli uni con gli altri.”




approfondimento

Truffe online: sulle app di dating gli strumenti per difendersi



fonte : skytg24

Universal Music cita in giudizio Anthropic per la sua IA che violerebbe il diritto d’autore

Universal Music cita in giudizio Anthropic per la sua IA che violerebbe il diritto d’autore

da Hardware Upgrade :

Universal Music, insieme a Concord e ABKCO, ha intentato una causa contro Anthropic, l’azienda che nel 2021 ha lanciato Claude 2, una IA generativa simile a ChatGPT. A quanto pare, il chatbot oltre a diffondere testi musicali coperti dal diritto d’autore, li avrebbe anche utilizzati come modello di apprendimento.

Come sostenuto da Universal e le altre case discografiche che hanno firmato la denuncia, il chatbot suggerisce testi quasi identici a canzoni come “Roar” di Katy Perry o “I will survive” di Gloria Gaynor. Non è tutto, pare che se venga chiesto al chatbot di scrivere una canzone sulla morte di Buddy Holly, l’IA restituisca il testo di “American Pie” di Don McLean parola per parola.

Naturalmente, la prima violazione con cui l’intelligenza artificiale dovrebbe fare i conti è la diffusione di materiale coperto da copyright. Qualcuno potrebbe sostenere che i testi sono già disponibili gratuitamente online senza che nessuno si sia mai opposto. E avrebbe anche ragione, se non fosse per il fatto che molti aggregatori pagano una licenza alle etichette per condividere quei testi.

Ci sono già un certo numero di aggregatori di testi musicali e siti web che svolgono questa stessa funzione, ma quei siti utilizzano una licenza fornita dagli editori per offrire questo servizio. In effetti, esiste un mercato attraverso il quale gli editori concedono in licenza i loro testi protetti dal copyright, assicurando che i creatori di queste composizioni musicali siano compensati e accreditati per tale uso” si legge nella denuncia.

Sfortunatamente, non è l’unica violazione di cui viene accusata Anthropic. Secondo i querelanti, la società avrebbe utilizzato i testi musicali come modello di apprendimento per generare nuovi contenuti, anche in questo caso senza alcuna licenza. Universal Music Group afferma: “…la violazione del copyright di Anthropic non è innovazione; in parole povere, è un furto“.

Nel frattempo, Amazon ha investito ben 4 miliardi di dollari nella società costituita dagli ex-sviluppatori di OpenAI (società che sviluppa Chat GPT). Tra gli investitori c’è anche Google, per una cifra più contenuta pari a 300 milioni di dollari. Con quest’ultima UMG ha già collaborato nell’approccio all’intelligenza artificiale per YouTube e ha anticipato che continuerà a lavorare congiuntamente con il colosso di Mountain View per l’introduzione di un’intelligenza artificiale “etica” che tuteli gli artisti.

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BMW passa alla vendita diretta in Europa. Si inizia con Mini, a gennaio 2024 in Italia

BMW passa alla vendita diretta in Europa. Si inizia con Mini, a gennaio 2024 in Italia

da Hardware Upgrade :

Non solo elettrificazione e nuovi modelli, BMW, almeno in Europa, vuole stravolgere il sistema di vendita utilizzato fino ad oggi. Già dai prossimi mesi ci sarà un passaggio graduale verso il modello di vendita diretta, in cui cambierà il ruolo dei classici concessionari.

Il cambiamento significa che il partner contrattuale per i clienti non sarà più il concessionario, ma BMW stessa, mentre al dealer resterà il compito di accogliere il cliente, informarlo, e gestire la consegna del veicolo, nonché i servizi post vendita. Addio quindi a sconti variabili di giorno in giorno, e magheggi vari sui prezzi.

Ogni contrattazione verrà digitalizzata, per cui il cliente potrà continuare da solo un acquisto iniziato in show room, semplicemente accedendo al sito BMW. Secondo BMW questo nuovo modello favorirà la trasparenza dei prezzi, resi anche uniformi a livello nazionale. Per il concessionario ci sarà invece una semplificazione sulla gestione, poiché le commissioni sulle vendite e sulle consegne saranno fisse e stabili, così da permettere una più precisa programmazione. Avranno inoltre accesso all’intero parco veicoli BMW Group.

Sembra che il nuovo modello sia stato accolto in modo positivo dalla rete di vendita. Per il marchio Mini tutti i partner precedenti in Europa hanno firmato i contratti per il passaggio alla vendita diretta, mentre per BMW c’è ancora tempo per portare a bordo tutti quanti, dal 2026. Sarà infatti proprio Mini a iniziare il nuovo percorso, dall’1 gennaio 2024, in Italia, Polonia e Svezia, dove per altro possono già essere preordinate online la nuova Mini Cooper completamente elettrica e la nuova Mini Countryman.

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Serie tv da vedere, Kaala Paani su Netflix è un’avvincente sorpresa

Serie tv da vedere, Kaala Paani su Netflix è un’avvincente sorpresa



Da Wired.it :

L’indiano Kaala Paani, serie tv survival drama in salsa medical di Netflix, per certi versi ricorda Lost: una miriade di personaggi, bloccati su un’isola, deve sopravvivere a mali misteriosi e organizzazioni funeste. A dirla tutta, c’è poco altro di affine, ma le due serie hanno lo stesso potere di ammaliare lo spettatore. Ambientata in un futuro molto prossimo, nel 2027, tra le pittoresche e selvagge isole Andamane e Nicobare, segue le vicende di turisti, locali e tribù originarie della zona bloccati dalla quarantena dopo la diffusione di una letale malattia. Ben lungi dall’essere un semplice survival, Kaala Paani affronta molteplici tematiche delicate e spinose: fin dove si può spingere l’uomo, anche una brava persona, per proteggere chi ama? Quali menzogne può adottare un governo, a scapito dei cittadini, per contenere l’epidemia? Quali sono i limiti della moralità quando si tratta di salvare i più sacrificando i pochi? Il nome Kaala Paani rievoca la storica e famigerata galera colonialista, sottolineando lo stato di prigionia delle persone trattenute sulle isole. Il cast è corale, e nella narrazione si incrociano una miriade di personaggi, ognuno con la propria parabola personale che si intreccia ad altre collettive. A volte la trama si infittisce tanto da risultare ostica da seguire, altre la narrazione è un po’ dispersiva o si perde in storie meno accattivanti.



[Fonte Wired.it]