Seleziona una pagina
prezzo ottimo per smartwatch TOP

prezzo ottimo per smartwatch TOP

Da Punto-Informatico.it :

Oltre allo sconto su Fitbit Charge 6, ora disponibile su Amazon al prezzo più basso di sempre, sullo stesso portale puoi trovare anche altre smartband vendute a cifre molto interessanti. Tra tutte, una delle più intriganti per il rapporto qualità prezzo è HUAWEI Band 8, attualmente disponibile al 25% in meno con consegna gratuita in un giorno se sei abbonato a Prime.

Le specifiche tecniche di HUAWEI Band 8

L’orologio HUAWEI Band 8 con display AMOLED senza bordi da 1,47 pollici non va sottovalutato a causa del suo cartellino particolarmente accessibile. Elegante e sportivo allo stesso tempo, funge con sistema TruSleep 3 per tenere traccia della qualità del sonno durante l’intero riposo, fornendo persino ottimi suggerimenti al fine di dormire tranquillamente, senza interruzioni.

Huawei Band 8 funzioni salute

Il monitoraggio continuo della saturazione di ossigeno nel sangue non manca, come anche della frequenza cardiaca. In caso di anomalie, l’algoritmo IA in dotazione invia immediatamente una notifica. Per l’attività fisica, dunque, la smartband permette di scegliere tra 100 modalità di allenamento, dalla camminata al nuoto. La batteria, infine, garantisce fino a 14 giorni di autonomia e si ricarica completamente in circa 45 minuti.

Ebbene, al posto di 59 euro potrai pagare solamente 44 euro per ricevere questo dispositivo a casa anche in un giorno, a patto che tu abbia un abbonamento Prime attivo sul tuo account. Il pagamento rateale viene offerto da Amazon anche senza interessi, suddividendo la cifra totale in 5 mensilità.

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.



Fonte Punto Informatico Source link

Utenti Apple presi di mira da una campagna di ingegneria sociale: dispositivi inondati da richieste di cambio password

Utenti Apple presi di mira da una campagna di ingegneria sociale: dispositivi inondati da richieste di cambio password

da Hardware Upgrade :

Gli utenti dei servizi Apple sono diventati il nuovo bersaglio
di una sofisticata campagna di ingegneria sociale di tipo “MFA
Bombing”
che fa leva sul senso di urgenza che l’utente prova quando
si vede recapitare una richiesta di autorizzazione alla reimpostazione
password sui propri dispositivi, sfruttando un presunto bug presente nel
meccanismo di reset della password di Apple.

I dettagli di questo attacco vengono
spiegati sul blog Krebs on Security
, dove si evidenzia come la
richiesta di reset della password sia autentica e avviene perché un
aggressore sta cercando di reimpostare la password di un ID Apple preso di
mira. Il tentativo viene condotto usando la pagina di Apple per il
recupero di una password Apple ID dimenticata
, procedura che
richiede la conoscenza dell’indirizzo e-mail associato all’account e del
numero di telefono dell’utente: quando viene inserito un indirizzo e-mail,
la pagina visualizza le ultime due cifre del numero di telefono associato
all’account Apple: inserendo le cifre mancanti e premendo Invia, viene
inviato un avviso di sistema. Quando ciò avviene, se l’account è
configurato con le misure di verifica a due fattori, vengono
automaticamente inviate richieste di conferma e autorizzazione su tutti i
dispositivi legati a quell’ID Apple, che divengono temporaneamente
inutilizzabili.

E’ una tipologia di attacco che, a differenza dei comuni tentativi di
phishing dove si cerca di carpire informazioni ad un utente spacciandosi
per una controparte affidabile, mira ad esasperare ed allarmare l’utente,
preparando il terreno per le fasi successive. Il “bombardamento” di
richieste avviene perché gli aggressori riescono a sfruttare un bug che
rende possibile proprio inondare la vittima con innumerevoli notifiche.





Il popup di notifica vero e proprio non può essere utilizzato per
accedere a un dispositivo Apple o per consentire all’aggressore di
prendere il controllo dell’account (anche premendo “Consenti” alla
richiesta di cambio password, l’utente potrà cambiare effettivamente la
password del proprio account, senza che terze parti possano venirene a
conoscenza) e rappresenta in realtà un diversivo che gli aggressori
sfruttano per generare confusione e paura nella vittima
: dopo
l’ondata di notifiche, infatti, l’aggressore contatta telefonicamente
la vittima fingendo di essere parte del team di assistenza clienti Apple
.
A questo punto inizia il certosino lavoro di ingegneria sociale vero e
proprio atto a conquistare la fiducia dell’utente: il sedicente membro del
team di assistenza comunica che l’account della vittima è sotto attacco e
condivide una serie di informazioni e dati per rendere credibile la sua
identità. Il suo obiettivo finale è che l’utente comunichi il codice
univoco di autorizzazione alla reimpostazione dell’account: nel caso ciò
avvenga l’aggressore può prendere il controllo dell’ID Apple dell’utente,
escludendo il legittimo titolare.

Su Twitter un utente ha condiviso quanto accaduto, spiegando inoltre di
aver contattato il reale servizo clienti della Mela per esporre il
problema. Apple ha suggerito di abilitare la chiave di recupero Apple, un
codice di 28 caratteri da utilizzare per il recupero dell’account e che
impedisce ad un malintenzionato di usare la procedura standard di
ripristino dell’account. L’utente osserva però di essere stato comunque
oggetto del “bombardamento” di notifiche, nonostante l’abilitazione dell’Apple
Recovery Key
, segno del fatto che il possibile bug è al momento non
noto alla Mela.

Considerando il processo di attacco, è verosimile che si tratti di
tentativi a tappeto che vengono effettuati a partire da credenziali di
accesso recuperate da violazioni e incidenti di sicurezza, che vengono
generalmente messe a disposizione delle comunità criminali nel dark web.
L’aspetto importante da tenere presente in questo frangente è che l’unico
modo che l’aggressore ha per prendere il controllo dell’account è l’uso
del codice di recupero, che non deve mai essere condiviso con terze
parti
.

Source link

SpaceX: lanciati i primi due satelliti Starshield per il Dipartimento della Difesa USA

SpaceX: lanciati i primi due satelliti Starshield per il Dipartimento della Difesa USA

da Hardware Upgrade :

SpaceX è impegnata su diversi fronti, come i lanci con razzi spaziali Falcon 9 e Falcon Heavy oltre ai test per il futuro tentativo di lancio di Starship. La società di Elon Musk sta anche ampliando la propria megacostellazione satellitare Starlink per la connettività Internet satellitare ad alta velocità e bassa latenza (che ha visto anche una riduzione dei prezzi). La guerra in Ucraina ha mostrato come questo genere di costellazione potrebbe essere interessante anche scopi militari e non solo civili, pur essendo pensata per questi ultimi. Per questo SpaceX ha sviluppato un nuovo programma, chiamato Starshield, che comprende diversi servizi.

Starshield è stato presentato alla fine del 2022 come una soluzione per il Dipartimento della Difesa statunitense (ed altre agenzie nazionali) e ora i primi due satelliti potrebbero essere in orbita grazie a un lancio dedicato principalmente a Starlink. La costellazione ora conta 5610 satelliti attivi, 5680 sono in orbita e complessivamente ne sono stati lanciati 6077. Parte della tecnologia dei satelliti di Starlink sarà impiegata anche per il programma di difesa nazionale e spionaggio del DoD anche se le informazioni sono secretate.

SpaceX inizia la realizzazione di Starshield per la Difesa USA

Il lancio di satelliti Starlink avvenuto il 19 marzo avrebbe portato in orbita i primi due satelliti per Starshield. Il lancio è stato effettuato con un Falcon 9 e ha visto un’orbita iniziale di 305 x 314 km, 20 km più in alto rispetto a lanci similari, anche se si pensava che questo potesse essere dovuto a una riduzione del rischio legato all’attività solare.

spacex starshield

Successivamente, grazie al servizio di tracciamento dei satelliti e dei detriti spaziali, i due satelliti per lo spionaggio sono stati catalogati come USA 350 e USA 351 anche se non è chiaro se si tratti effettivamente di unità Starshield. SpaceX spiega sul suo sito che il programma comprende diversi servizi.

spacex

Non potevano mancare satelliti in orbita bassa terrestre dedicati alle comunicazioni militari. Questi sono pensati probabilmente per resistere ai tentativi di jamming supportando crittografie più resistenti agli attacchi esterni. Sempre in LEO saranno presenti satelliti per l’osservazione terrestre con sistemi di processazione on-board così da inviare agli utenti finali immagini già utilizzabili. Infine sarà possibile per SpaceX realizzare supporti multi-satellitari per consegnare diversi carichi utili contemporaneamente su orbite diverse.

starshield

Come scritto sopra, i dettagli non sono stati resi noti e il sito fornisce solo informazioni di massima essendo servizi dedicati al Dipartimento della Difesa statunitense. I contratti del DoD sono solitamente molto redditizi per le società come SpaceX con quest’ultima che ha già lanciato altri satelliti spia oltre allo spazioplano militare segreto X-37B. Anche Starship potrebbe essere impiegata dalla Difesa USA per trasporti punto-punto sulla Terra oltre ad avere una grande capacità di carico in grado di portare in orbita satelliti particolarmente grandi.

Source link

Google Search, Maps e Lens: novità per le vacanze

Google Search, Maps e Lens: novità per le vacanze

Da Punto-Informatico.it :

Google ha annunciato diverse novità per Search, Maps e Lens che possono essere sfruttate per semplificare la pianificazione di un viaggio. Purtroppo, la maggioranza di esse è inizialmente disponibile per gli utenti statunitensi. Alcune verranno rilasciate in tutto il mondo, quindi anche in Italia.

Non poteva mancare una novità che sfrutta l’intelligenza artificiale generativa. Gli utenti statunitensi che partecipano all’esperimento in Search Labs possono usare la Search Generative Experience (SGE) per ottenere suggerimenti dettagliati. Digitando ad esempio la query “plan me a 3 day trip to Philadelphia that’s all about history” (organizzami un viaggio di 3 giorni a Philadelphia incentrato sulla storia), Google Search mostrerà un itinerario con punti di interesse, ristoranti, voli, hotel, recensioni, foto e altre informazioni utili che può essere esportato su Gmail, Docs e Maps.

Molte le novità per Google Maps. La prima, disponibile solo in oltre 40 città di Stati Uniti e Canada, si basa sulle informazioni fornite dalle persone del posto e da editori specializzati. Per ogni città sono indicati elenchi di suggerimenti per i luoghi. Google mostrerà invece tre elenchi specifici: Trending (luoghi più popolari della settimana), Top (luoghi più popolari in assoluto) e Gems (luoghi meno conosciuti, ma interessanti).

La seconda funzionalità sarà invece disponibile entro fine mese per tutti, quindi anche in Italia. Google Maps per Android e iOS consentirà di scegliere l’ordine in cui i luoghi devono essere mostrati negli elenchi (ad esempio in base all’itinerario o alla loro importanza).

Google ha annunciato anche nuove funzionalità per Lens. Inquadrando un oggetto (ad esempio un poster o un segnale stradale) con la fotocamera è possibile ottenere la traduzione automatica. Il servizio può essere usato anche come una guida personale. È sufficiente scattare una foto e successivamente chiedere informazioni correlate (solo negli Stati Uniti).

Infine, Google ha aggiornato la funzionalità Circle to Search (disponibile al momento solo su Pixel 7, Pixel 8 e Samsung Galaxy S24). Gli utenti possono tradurre qualsiasi cosa mostrata sullo schermo, senza usare Google Traduttore. È sufficiente toccare l’icona che appare quando si tiene premuto il dito sulla barra di navigazione o il pulsante home.



Fonte Punto Informatico Source link

Broadcom fa un mezzo dietrofront sugli operatori di cloud più piccoli. In arrivo anche formazione più economica

Broadcom fa un mezzo dietrofront sugli operatori di cloud più piccoli. In arrivo anche formazione più economica

da Hardware Upgrade :

Il cambio di rotta repentino e completo nella strategia di VMware dopo l’acquisizione da parte di Broadcom è stato avvertito immediatamente da tutti, ma in particolare dai partner e dagli operatori di servizi cloud. Ci sono però sviluppi: Broadcom sembra voler attutire il colpo per gli operatori più piccoli, mentre per i clienti si preparano novità che addolciscano la pillola (salata) degli aumenti come la formazione a prezzi più bassi.

Novità per gli operatori di cloud da VMware

Avevamo riportato come VMware avesse deciso, in maniera improvvisa, di chiudere tutti i programmi di partnership. Tale decisione includeva anche gli operatori di servizi cloud che usano la tecnologia VMware per erogare i propri servizi: ciò significa che molti operatori, in particolare quelli più piccoli, si sono trovati nella spiacevole condizione di non sapere se rimarranno sul mercato. Il mancato accesso al software che consente loro di erogare i servizi su cui si basa la propria attività appare, infatti, come una condanna a morte per molte aziende.

Per spiegare questo cambio di rotta bisogna fare un passo indietro per analizzare la strategia di Broadcom: tagliare fuori i pesci piccoli per concentrarsi su quelli grandi, da cui è possibile ottenere maggiore valore (o, per dirla in maniera più diretta e meno “politicamente corretta”, che è possibile spremere di più). Non si tratta di una teoria del complotto, ma di un intento dichiarato.

Secondo quanto riporta The Register, c’è una soglia da superare per poter entrare a far parte del nuovo programma di Broadcom: 3.500 core. Ciò significa che molti piccoli operatori sarebbero tagliati fuori, e così i loro clienti. Il rischio è quello di perdere fette importanti di mercato.

Broadcom ha tuttavia escogitato un sistema per consentire a queste realtà più piccole di continuare a operare: i partner “di primo livello” potranno rivendere le proprie licenze a partner “di secondo livello”. Non ci sarebbe un limite al numero di tali partner secondari e quelli primari avrebbero la possibilità di gestire in proprio tutti gli aspetti legati alla fatturazione e al controllo del rispetto degli accordi.

Ci sono due aspetti da considerare in questa situazione. Il primo è che in questo modo VMware di fatto delega ai suoi partner tutte quelle attività che normalmente hanno un costo (anche significativo) per gestire partner e clienti: la gestione di offerte e contrattazioni, la fatturazione, l’audit, i rinnovi… Tutti aspetti che erano in carico a VMware e che vengono ora invece lasciati ai partner, liberandosi così di tutte le realtà più piccole che portano pochi profitti. Il secondo è che in questo modo VMware mette di fatto i partner nelle condizioni di vendere licenze a possibili concorrenti, per quanto di dimensioni inferiori. Vedremo dunque quanto questo modello funzionerà e sarà efficace.

Va notato che, durante le trattative con i regolatori del mercato, Broadcom aveva affermato che VMware fosse un’alternativa al cloud pubblico e per questo l’acquisizione, e l’iniezione conseguente di nuovi fondi per la ricerca e lo sviluppo, avrebbe garantito la competizione nel mercato del cloud.

Novità per i clienti: arriva una nuova formazione

Come riporta, nuovamente, The Register, VMware intende lanciare un nuovo programma per la formazione. L’azienda ha reso disponibile gratuitamente l’intera biblioteca di corsi on demand ai clienti che abbiano sottoscritto un abbonamento VMware Cloud Foundation, a quelli parte del segmento dei “clienti strategici” (che immaginiamo essere parte dei 2.000 clienti più grossi che l’azienda ha tolto ai partner) e ai partner nel programma Broadcom Advantage. Per ora gli altri rimangono, invece, senza accesso a tali materiali.

L’azienda ha comunicato che a maggio introdurrà un nuovo programma per la formazione che prevede prezzi più bassi rispetto al passato: l’azienda afferma che ci sarà “più formazione a una frazione del costo che [i clienti] pagavano.

Rimarrà da vedere se questa diminuzione nel prezzo della formazione sarà sufficiente a controbilanciare gli aumenti significativi che sono arrivati a seguito della decisione di Broadcom di offrire i prodotti e i servizi di VMware solo come pacchetti.

Source link