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MINUSCOLO compressore d’aria portatile, 36€ e passa la paura (Amazon)

Da Punto-Informatico.it :

Piccolo, portatile e comodissimo. Se vuoi prevenire perché è meglio che curare, questo compressore d’aria portatile è proprio il prodotto che fa al caso tuo. Non solo lo tieni in auto o lo metti nel tuo zaino ma scopri che lo puoi usare in mille modi diversi e trovargli sempre uno scopo.

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Mini compressore d’aria portatile, piccoletto ma con forza sovrannaturale

Sai come si dice, nelle botti piccole c’è il vino buono e beh, in questo piccolo compressore portatile c’è la potenza di cui sei in cerca. Nonostante le dimensioni che ti strizzano l’occhio, lui non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e riesce a gonfiarti anche uno pneumatico in qualche minuto.

C’è poco da dire, se sei sempre all’avventura questo è un prodotto di cui non fare a meno. Con 150PSI dalla sua parte e vari ugelli, lo usi praticamente per tutto e su tutto. Ruote di bici, monopattini, palloni, materassi gonfiabili e così via.


Woowind LP1 Compressore Aria Portatile Pompa Per Bicicletta Elettrica, 150psi Gonfia Gomme Auto, Mini Compressore Portatile, Spegnimento Automatico Con Valvola Presta E Schrader

Il display LED rende l’utilizzo ancora più semplice dal momento che selezioni la modalità che vuoi (c’è anche quella a mano libera) e fa tutto il resto da solo. Tu mettiti comodo, hai autonomia a sufficienza per gonfiare persino una mongolfiera!

Ricaricabile e senza fili, cosa potresti volere di più? Se sei interessato collegati al volo su Amazon e acquista subito il tuo mini compressore d’aria a soli 36€ con lo sconto in corso.

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Fonte Punto Informatico Source link

Il telescopio spaziale James Webb: prove di una stella di neutroni nata dalla supernova SN 1987A

Il telescopio spaziale James Webb: prove di una stella di neutroni nata dalla supernova SN 1987A

da Hardware Upgrade :

Era da qualche tempo che non menzionavamo il telescopio spaziale James Webb (l’ultima volta riguardava le immagini di ben 19 galassie a spirale). Questo ovviamente non significa che non stia funzionando o che non stia raccogliendo dati scientifici rilevanti, anzi. L’ultima novità riguarda le prove dell’esistenza di una stella di neutroni nata dalla supernova SN 1987A. La supernova è stata rilevata nel 1987 ed è una delle più vicine alla Terra in circa 400 anni. L’ultimo precedente di supernova osservabile a occhio nudo è stato segnalato all’inizio del 1600. Questo oggetto celeste, vista anche la sua vicinanza e la sua recente formazione (in tempi cosmici) è più facile da studiare per gli scienziati così da trarre nuove informazioni per scoprire questi fenomeni particolarmente energetici.

La supernova SN 1987A si trova a 160 mila anni luce di distanza dalla Terra, nella Grande Nube di Magellano. Gli scienziati hanno cercato a lungo di capire se dal collasso del nucleo fosse nato un buco nero stellare o una stella di neutroni trovando però solo alcune conferme indirette di quest’ultima. Grazie al JWST è stato però possibile avere una prima conferma diretta che ha portato anche alla pubblicazione dell’articolo scientifico dal titolo “Emission lines due to ionizing radiation from a compact object in the remnant of Supernova 1987A”.

Il telescopio spaziale James Webb e la supernova SN 1987A

Claes Fransson (Università di Stoccolma), autore principale dello studio riportato sopra ha dichiarato che “dai modelli teorici di SN 1987A, la raffica di neutrini di 10 secondi osservata poco prima della supernova implicava che una stella di neutroni o un buco nero si fossero formati nell’esplosione. Ma non abbiamo osservato alcuna firma convincente di un oggetto di questo tipo appena nato da qualsiasi esplosione di supernova”.

jwst

Come spiegato, l’emissione di SN 1987A è stata una delle prime osservate dal telescopio spaziale James Webb considerando che i dati risalgono al 16 luglio 2022 (e successivamente all’inizio di settembre dello stesso anno). Solamente ora però lo studio è finalmente stato pubblica svelando una possibile nuova stella di neutroni.

In particolare è stato impiegato lo strumento del medio infrarosso (MIRI) nella modalità Medium Resolution Spectrograph (MRS). Un’immagine supplementare è stata acquisita con NIRCam (vicino infrarosso) con il filtri F150W, F164N, F200W, F323N, F405N e F444W ai quali sono stati assegnati i colori blu, ciano, giallo, arancione e rosso.

jwst

Quello che ne è risultato dall’acquisizione dei dati spettrali è stata l’emissione di argon ionizzato (argon II). Ulteriori osservazioni con NIRSpec hanno poi confermato la presenza di argon ionizzato che aveva perso cinque elettroni (argon VI). Questo avviene quando gli atomi vengono colpiti da fotoni altamente energetici che sono stati generati dall’oggetto che si trovava dove un tempo c’era la stella che ha generato la supernova SN 1987A.

Fransson ha quindi aggiunto che “per creare questi ioni che abbiamo osservato nell’espulsione [ndr. di materiale della supernova], era chiaro che ci doveva essere una fonte di radiazioni ad alta energia nel centro del residuo SN 1987A. Nel documento discutiamo di diverse possibilità, scoprendo che solo pochi scenari sono probabili, e tutti questi coinvolgono una stella di neutroni appena nata”.

Come si può intuire quindi non c’è ancora una certezza assoluta che al centro di SN 1987A si possa trovare effettivamente una stella di neutroni ma le possibilità sono piuttosto alte. Per questo sono state pensate altre campagne osservative con il telescopio spaziale James Webb e altri telescopi terrestri così da acquisire una grande varietà di dati.

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X attiva le chiamate audio e video per tutti

X attiva le chiamate audio e video per tutti

Da Punto-Informatico.it :

Tra fine ottobre 2023 e gennaio 2024, X ha introdotto le chiamate audio e video per gli utenti iOS e Android che hanno sottoscritto l’abbonamento Premium. Da ieri sera è iniziato il rollout della funzionalità per tutti.

Non serve più l’abbonamento Premium

Elon Musk ha dichiarato in diverse occasioni che X diventerà una “everything app”. Questo è il principale motivo che ha portato al cambio del nome. Twitter era solo il social network. X offre da fine ottobre 2023 anche le chiamate audio e video, ma solo per gli utenti Premium. L’esclusiva è stata ora eliminata, quindi la funzionalità sarà accessibile a tutti. Il rollout è iniziato ieri sera e proseguirà gradualmente nei prossimi giorni.

La pagina in inglese del centro assistenza è stata già aggiornata per indicare che tutti gli account possono effettuare una chiamata (quella in italiano indica ancora che la funzionalità è riservata agli abbonati Premium). L’opzione per l’attivazione/disattivazione è presente nelle impostazioni dei messaggi diretti.

Per impostazione predefinita, gli utenti possono ricevere una chiamata solo dagli account seguiti o dalle persone salvate nella rubrica (se è stato dato all’app il permesso di accesso). È possibile anche scegliere di ricevere le chiamate da tutti o solo dagli utenti verificati. Per chiamare un utente, quest’ultimo deve aver inviato almeno un messaggio diretto in precedenza.

Una designer di X (Andrea Conway) ha annunciato un’altra novità (solo su iOS per gli utenti Premium), ovvero i filtri per la ricerca. È possibile cercare in base a fonte, data di pubblicazione, lingua, attività, vicinanza o escludendo le risposte.





Fonte Punto Informatico Source link

Smartphone in offerta su Amazon: di tutti i prezzi, si risparmia su Google Pixel, iPhone, Motorola, Honor, Cubot!

da Hardware Upgrade :



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Solo 188€ per Motorola edge 30 Neo
8GB/256GB
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Snapdragon 695 5G
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da 13Mpixel. La batteria p una 4020mAh con ricarica ultra
rapida 68W e anche wireless a 5W
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Il modello è quello con 8GB di RAM e 256GB di memoria interna. Le altre
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144Hz
1080×2400 pixel, SoC Mediatek Dimensity 8020 a 6nm ma
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ultra grandangolare 13 MPixel  f/2.2, 120˚1.12µm. Batteria da 4400mAh con ricarica ultra rapida 68W e anche
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e uno da 2Mpixel con funzionalità macro. Destinata ai
selfie c’è una 16Mpixel. La batteria è una 4500mAh, mentre per
quanto riguarda il software ricordiamo che Honor da qualche tempo è tornata ad
integrare Android (qui in versione 13) con tutti i servizi Google.
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attualmente sul mercato, con pochi dubbi.








Google Pixel 7a:
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2400 pixel, 429ppi
. Ci sono due fotocamere posteriori: la principale è una
64Mpixel con stabilizzatore ottico OIS
, quella per il grandangolo è una 13Mpixel. Selfie
camera? 13Mpixel. La batteria è da 4385mAh. Ricarica 18W con
cavo
, 7,5W wireless. Il SoC è l’ottimo Google Tensor G2 (5nm)
con GPU Mali-G710 MP7
, mentre restano da segnalare gli 8GB di RAM e i 128GB
di memoria non espandibile.






Prima considerazione importante: non state sfidando la sorte.
Cubot X70 vanta
ottimi pareri da parte di chi già lo possiede. Lo schermo è un IPS LCD 6,58″
con risoluzione 1080×2408 pixel, il tutto a 120Hz, non male
veramente. Arriviamo però ai punti forti: 12GB di RAM
fisici
(+12GB condivisi e presi dalla memoria del telefono),
256GB, tripla fotocamera, con la
principale da 100Mpixel,
selfie camera da 32Mpixel,
Dual SIM (doppio slot, o due SIM o SIM ed
eventuale espansione memoria microSD) e batteria da ben 5200mAh, il tutto con
Android 13. Il SoC è
Mediatek Helio G99
, utilizzato anche su diversi modelli Xiaomi 11,
POCO M5, Samsung e altri modelli più costosi. Insomma, a 189€ è un bell’affare e
ci si porta a casa uno smartphone concreto, affidabile e anche economico.
Perché spendere di più?

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Un prototipo del razzo spaziale Blue Origin New Glenn è per la prima volta sul pad di lancio

Un prototipo del razzo spaziale Blue Origin New Glenn è per la prima volta sul pad di lancio

da Hardware Upgrade :

A Boca Chica (Texas) si stanno facendo progressi per il terzo tentativo di lancio (IFT-3) di SpaceX Starship con un Wet Dress Reharsal che si è svolto negli scorsi giorni e altri test che sono in corso prima dell’effettivo decollo, che potrebbe avvenire nella prima metà di marzo. Nel frattempo Blue Origin sta procedendo con le prove del suo razzo riutilizzabile New Glenn che potrebbe debuttare entro la fine dell’anno per lanciare la missione NASA EscaPADE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) verso Marte.

Nel corso dei mesi è capitato di vedere alcune componenti essere trasportate all’esterno degli hangar della società statunitense ma, negli scorsi giorni, per la prima volta un prototipo del razzo spaziale New Glenn è stato posizionato in verticale sul pad di lancio Launch Complex 36 (LC-36) al Kennedy Space Center in Florida. Anche Jeff Bezos ha postato un’immagine di lui e del CEO della società di fronte al grande razzo spaziale in verticale sul pad di lancio.

new glenn

Non si tratta ancora di componenti che verranno effettivamente impiegati per il volo inaugurale ma piuttosto di parti che sono pensate per effettuare diverse prove prima di utilizzare quelle definitive. Come si può vedere dalle immagini diffuse da Blue Origin mancano ancora alcuni dettagli come le alette direzionali superiori così come quelle inferiori. Si possono però vedere il primo stadio, il secondo stadio e i fairing assemblati contemporaneamente per la prima volta.

La società di Jeff Bezos ha scritto nel comunicato stampa ufficiale che il razzo spaziale New Glenn resterà verticale al pad di lancio per diversi giorni così da completare tutti i test previsti per questa fase della sperimentazione. In particolare si proveranno tutte le operazioni tipiche di una missione reale per la validazione sia delle fasi che portano al lancio sia per le strutture di terra e per far fare pratica al personale che verrà impiegato.

In questa fase non sono previsti static fire per i motori BE-4, che sono invece in test nello stabilimento in Texas. Nonostante tutto c’è ottimismo sul loro funzionamento (dopo notevoli ritardi) grazie al primo lancio del razzo spaziale ULA Vulcan Centaur che ha portato in orbita lo sfortunato lander lunare Astrobotic Peregrine. Alla base del primo stadio saranno presenti 7 motori BE-4 che utilizzeranno metano/ossigeno criogenici e consentiranno una spinta elevata.

new glenn blue origin

Come riportato, questa fase dei test di Blue Origin New Glenn è iniziata a dicembre 2023 quando i moduli del primo stadio sono stati trasportati dallo stabilimento di produzione alla struttura di integrazione che si trova a circa 15 km di distanza. Nei prossimi giorni assisteremo a test che prevederanno il caricamento del propellente criogenico (metano e ossigeno liquidi), controllo della pressione e sistemi di sfiato integrati.

New Glenn sarà uno dei razzi spaziali più alti mai realizzati, toccando i 98 metri (inferiore a SpaceX Starship e NASA SLS), e potrà utilizzare fairing da ben 7 metri che consentiranno di aumentare lo spazio per il carico utile oppure di trasportare più carichi utili contemporaneamente. Sempre Blue Origin ha riportato che il primo stadio dovrebbe essere riutilizzato per un minimo di 25 missioni e atterrerà su una piattaforma marittima che si troverà a circa 1000 km dalla costa. Il riutilizzo del maggior numero di componenti potrebbe consentire una riduzione dei costi e una maggiore competitività.

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