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Il primo dibattito presidenziale tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo rivale repubblicano Donald Trump di giovedì 27 giugno ha riportato la questione dell’età di Biden al centro dell’attenzione pubblica, a causa della performance del politico democratico, in corsa per un bis alla Casa Bianca. I suoi errori verbali, la voce debole (il suo staff ha detto che aveva un raffreddore) e le risposte divaganti alle provocazioni di Trump e alle domande dei moderatori hanno sollevato una domanda: c’è qualche possibilità che Biden possa essere sostituito come candidato democratico alla presidenza? Bisogna analizzare la cosa sia per quanto riguarda l’iter burocratico sia per quanto riguarda l’impatto politico di questa decisione.

Perché non è facile sostituire Biden

A livello burocratico è piuttosto difficile rimpiazzare il presidente. Tutti i cinquanta stati americani hanno già tenuto le loro primarie e Biden ha vinto la stragrande maggioranza dei delegati necessari alla nomination. Negli Stati Uniti, infatti, c’è un processo di partito specifico e organizzato da tenere in considerazione: il candidato presidenziale democratico viene scelto ufficialmente in agosto alla convention nazionale dei democratici a Chicago, dove deve ottenere il supporto della maggioranza dei delegati democratici. Questi delegati sono assegnati proporzionalmente in base ai risultati delle votazioni nelle primarie statali e sono quindi “impegnati” o “vincolati” a quel candidato. In questo sistema, un altro candidato dovrebbe ottenere più delegati del presidente per essere scelto, ma non è possibile.

Solo Biden stesso può indirizzare quei delegati a votare per qualcun altro, poiché sono obbligati a votare per lui a meno che non si ritiri prima della convention democratica. Qui è dove le sfide pratiche e politiche si fondono: Biden è l’unico che può decidere se vuole ritirarsi e nessun apparato di partito può costringerlo a farlo. E a meno che il presidente non abbia cambiato idea dopo il dibattito, non accadrà. Oltre ai limiti imposti da questo processo, ci sono anche ostacoli finanziari: solo Biden ha la raccolta fondi e la macchina politica necessaria per pubblicare annunci, organizzare eventi, assumere personale e, di fatto, gestire una campagna. Nessun altro democratico, eletto o non eletto, ha questa macchina in funzione.



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