Roma, maggio inoltrato. Una brezza tiepida accarezza i pini marittimi del Foro Italico mentre un piccolo esercito di citycar cinesi si dispone con ordine geometrico davanti alla Sala delle Armi del Foto Italico, come se dovessero sferrare un attacco, silenzioso ma decisivo. Non è una rivolta, è un debutto. E non è un colpo di Stato, ma quasi: BYD, acronimo che in Cina significa Build Your Dreams (Costruisci i tuoi sogni) e in Europa suona ancora come qualcosa da cercare su Google, ha scelto la Città Eterna per presentare la sua Dolphin Surf, compatta elettrica del segmento A, con tutta la coreografia del caso: test drive, effetti speciali, luci notturne, e un numero di invitati tale da far pensare a un summit più che a un semplice lancio.
La macchina in sé — 399 centimetri, muso deciso, posteriore con barra luminosa e spoiler quasi vanitoso — ha qualcosa dell’animale da cui prende il nome: si muove agile, compatta, simpatica. Ma sotto la pelle ha una Blade Battery al litio-ferro-fosfato, una piattaforma proprietaria pensata per l’elettrico e un sistema di infotainment rotante, come a dire: anche i piccoli sanno fare sul serio. Il prezzo lo diciamo subito: da 18.990 euro. Con leasing, poco più di uno scooterone ben accessoriato.
Powertrain, pacchi batterie e autonomie
La Dolphin Surf, che sarà costruita anche in Europa (in Ungheria), ha una meccanica sorprendentemente articolata per una compatta lunga meno di quattro metri. Le versioni sono tre, ma le combinazioni tecniche sono due: da un lato c’è il motore da 65 kW (88 cavalli), abbinato alla Blade Battery da 30 kWh o 43,2 kWh, a seconda dell’allestimento; dall’altro, per chi desidera una spinta più decisa, il propulsore da 115 kW (156 cavalli) disponibile solo con la batteria più grande. Le autonomie variano in modo sensibile: si parte dai 220 km WLTP della versione base e si arriva fino a 322 km nelle configurazioni intermedie. Ma in città, dove le frenate abbondano e la velocità è più desiderata che reale, si possono toccare i 507 km con una sola carica — che, diciamolo, è una cifra da far impallidire molti SUV di categoria superiore.
