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È la notte della Superluna rossa! Ecco quando e come vederla dal vivo e in streaming



da Hardware Upgrade :

Manca davvero pochissimo, la Superluna sar visibile tra poche ore da ogni parte del globo. Il fenomeno astronomico avverr tra la notte del 25 e il 26 maggio con il momento del perigeo (punto pi vicino alla Terra) fissato alle ore 3:52.

Nel dettaglio, il fenomeno chiamato impropriamente “Superluna” avviene quando il nostro satellite naturale si trova nella fase di plenilunio -comunemente chiamata Luna piena- e allo stesso tempo nel perigeo, che ricordiamo essere il punto pi vicino alla terra lungo l’orbita lunare. La Luna l’unico satellite naturale del pianeta Terra, di fondamentale importanza e nonch unico corpo extraterrestre raggiunto fisicamente dall’uomo. La sua orbita leggermente ellittica e di conseguenza la distanza che la separa dalla Terra varia dal punto pi lontano (apogeo) di 406.700 km al punto pi vicino (perigeo) di 356.400km, dove si trover questa notte.

Superluna, eclissi totale e Luna di Sangue

A causa della vicinanza ridotta tra il Pianeta e il satellite, la Luna apparir pi grande del 14% circa e pi luminosa del 30% circa. Il fenomeno si potr percepire ad occhio nudo, ma vi assicuriamo che non semplice come sembra.

Quello della Superluna non l’unico fenomeno che avverr nella notte. Infatti, in contemporanea con la Superluna avverr anche un’eclissi totale del satellite, dato che la Luna verr oscurata completamente dall’ombra della Terra. Purtroppo l’eclissi sar visibile solamente in America del Nord, in alcuni Paesi dell’America del Sud, in Asia sud orientale e in Australia. Insomma, in Europa ci accontenteremo della Superluna.

Le novit non finiscono qui, perch a causa dell’eclissi la Luna assumer un colore rossastro dando vita alla cosiddetta “Luna di sangue”. Come per l’eclissi per, solo in pochi potranno godere di questo fantastico spettacolo dal vivo.

Come vedere la Superluna, l’eclissi e la Luna rossa in streaming

Visto che in Italia non sar possibile vedere tutti i fenomeni, per i pi curiosi e appassionati i mutamenti della Luna potranno essere visibili in streaming sul canale YouTube dell’osservatorio di Griffith.

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Sali organici su Marte: nuovo studio apre la strada alla loro rilevazione con NASA Curiosity



da Hardware Upgrade :

Su Marte c’è mai stata vita? Questa è una delle domande fondamentali alle quali le varie missioni robotiche (e in futuro quelle umane) stanno cercando di dare una risposta. Attualmente non abbiamo ancora certezze. Sappiamo “solo” che il Pianeta Rosso in passato avrebbe potuto ospitare vita grazie a condizioni favorevoli, come la presenza di acqua liquida.

Un nuovo studio pubblicato in queste settimane ha cercato di indagare la questione relativa alla presenza di sali organici presenti sulla superficie del pianeta che potrebbero essere ricondotti sia alla presenza di tracce di vita microbica passata sia ad attività vulcanica.

I sali organici, la vita su Marte e gli esperimenti di laboratorio

Iniziamo subito col dire che non basta un singolo studio a dare una risposta certa a una domanda così complessa. Quindi, nonostante le nuove informazioni, non sappiamo se effettivamente ci sia stata vita (anche microbica) su Marte. Non ancora quantomeno. Questi studi però aiutano ad avere un quadro sempre più completo di ecosistemi così diversi dal nostro.

Analisi condotte grazie a SAM sui campioni marziani

James MT Lewis (geochimico organico della NASA) ha dichiarato “se determinassimo che ci sono sali organici concentrati ovunque su Marte, vorremo indagare ulteriormente su quelle regioni e idealmente perforare più in profondità sotto la superficie dove la materia organica potrebbe essere meglio preservata”.

Per approfondire la questione è stato impiegato anche lo strumento Sample Analysis at Mars (SAM) di NASA Curiosity per analizzare campioni direttamente su Marte. Inoltre grazie ai dati forniti sono stati eseguiti alcuni esperimenti qui sulla Terra. Ci sono però alcuni problemi!


Dagli strumenti di Marte ai laboratori sulla Terra

Per via del funzionamento di SAM (scalda i campioni per liberare gas che poi vengono analizzati), il rover ha rilevato solo indirettamente la presenza di sali organici ma questo potrebbe non escludere altre cause. Inoltre, la presenza di perclorati (diffusi sul Pianeta rosso) rende più complessa la rilevazione di composti organici e quindi tracce di vita passata.

Analisi condotte in laboratorio da Lewis

Per questo Lewis e il suo team hanno realizzato degli esperimenti in laboratorio basandosi sui dati rilevati sul Pianeta Rosso. Lo studio ha concluso che la pirolisi su un insieme di sali organici mischiati a silice e con sali di perclorato hanno prodotto picchi di anidride carbonica simili a quelli rilevati da SAM. Un’ulteriore traccia della possibile presenza di sali organici anche su Marte.

Per superare i limiti di SAM si è quindi pensato di utilizzare un altro strumento. Sul rover NASA Curiosity si trova CheMin (Chemistry and Mineralogy), già impiegato in passato ma che attualmente non ha mai rilevato sali organici. Questo però potrebbe essere dovuto alle radiazioni che per millenni hanno rotto le molecole presenti sulla superficie. Ma nuove analisi grazie all’utilizzo della diffrazione attraverso i raggi X, potrebbe dare risposte più concrete.

Non tutto è perduto quindi! Le tracce meglio conservate potrebbero celarsi sotto la superficie di Marte. Per riuscirci servirà l’aiuto di ESA e Roscosmos e della missione ExoMars, il cui rover ha anche una trivella che può scavare fino a 2 metri di profondità. Lì ci potrebbe essere il vero “premio”, come lo ha definito lo stesso Lewis.


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Cortex-X2, Cortex-A710, Cortex-A510 e nuove GPU Mali: il futuro è ARMv9



da Hardware Upgrade :

Sul finire di marzo ARM annunciò l’arrivo di ARMv9, la nuova ISA (Instruction Set Architecture) su cui l’azienda e i suoi partner baseranno i progetti dei prossimi dieci anni per soddisfare le necessità di svariati settori tecnologici, da quello degli smartphone fino al mondo dei computer, dalle smart TV agli indossabili, dagli smart speaker fino arrivare al mondo dei server. Dopo averci dato un’infarinatura sui capisaldi di ARMv9, l’azienda britannica ha finalmente diffuso qualche dettaglio in più sui suoi progetti, partendo da tre nuove generazioni di core che i partner potranno usare nei loro SoC a partire dal prossimo anno.

Cortex-X2, Cortex-A710 e Cortex-A510

Cortex-X2 è un core ad alte prestazioni che troverà spazio non solo sui futuri smartphone ma anche nel mondo dei notebook. Rispetto al predecessore Cortex-X1, ARM indica di un progresso prestazionale del 16%, ma in una slide dichiara prestazioni il 30% maggiori rispetto “agli attuali smartphone Android di punta”: in questo caso s’intende il raffronto tra un ipotetico chip composto da un core Cortex-X2, tre Cortex-A710 e quattro Cortex-A510 e un SoC basato sui core attuali.

Il programma Cortex-X, lo ricordiamo, è nato per offrire ai partner ulteriori possibilità di personalizzazione e differenziazione rispetto a quelle garantite dai core Cortex-A, permettendo così di realizzare SoC con prestazioni ancora più spinte per specifici casi d’uso, senza badare troppo al rapporto tra prestazioni, consumi e area (PPA – performance, power and area).

La nuova offerta di ARM prosegue con Cortex-A710, un core ad alte prestazioni (nel gergo dell’azienda un “big core”) in grado di offrire un miglioramento prestazionale del 10% rispetto al core Cortex-A78, garantendo allo stesso tempo un progresso sul fronte dell’efficienza energetica del 30%. Questo core sarà affiancato dal nuovo Cortex-A510, il primo core ad alta efficienza (LITTLE core) da quattro anni a questa parte, successore del diffusissimo Cortex-A55. 

A510, secondo l’azienda, fornirà miglioramenti prestazionali fino al 35%, un’efficienza superiore del 20% e un progresso delle prestazioni nel machine learning di ben tre volte. “Queste prestazioni si avvicinano a quelle delle precedenti generazioni di big core di solo pochi anni fa, il che lo rende ideale per smartphone e dispositivi domestici e indossabili”, assicura il progettista britannico.

Cortex-A510 rappresenta la novità più importante delle tre e continua a presentarsi con una pipeline in-order a fronte della pipeline out of order dei progetti più complessi. ARM ha inoltre dichiarato che dal 2023 tutti i core “big” e “LITTLE” saranno solo a 64 bit, per cui ARM dirà addio ai 32 bit e così dovranno fare i suoi partner, con l’ecosistema di app che dovrà adeguarsi entro la fine di quest’anno.

Dei tre progetti svelati, non tutti sono però solo a 64 bit: l’A710 supporta ancora i 32 bit per rispondere alle necessità del mercato cinese dove il mercato delle app non è ancora omogeneo e pronto a passare totalmente ai 64 bit. Il prossimo anno potremmo quindi vedere SoC nei quali solo metà dei core potrà eseguire app a 32 bit, impossibilitate a girare sull’A510 e sui core ad alte prestazioni X2. Fortunatamente, il supporto ai 64 bit da parte delle app più diffuse in Europa non desta preoccupazioni.

L’altro aspetto interessante del nuovo Cortex-A510 è che la capacità di condividere cache L2 e pipeline FP/SIMD con un secondo core, un approccio che ARM ha chiamato “merged core” per offrire migliori prestazioni ed efficienza. L’idea ricorda il “Clustered Multithreading” (CMT) dell’architettura Bulldozer di AMD (proposta su PC nel 2011) anche se con delle differenze nel funzionamento.

La spina dorsale dei futuri SoC ARMv9 sarà rappresentata da una nuova DynamIQ Shared Unit chiamata DSU-110. Una DSU, nel gergo di ARM, è l’insieme di cache L3, logica di controllo e interfacce esterne. Per quanto concerne la nuova soluzione, ARM afferma che offrirà scalabilità, prestazioni maggiori grazie al supporto di un massimo di 8 core Cortex-X2, sicurezza e capacità di machine learning, assicurando al tempo stesso efficienza.

GPU: ARM Mali-G710, G610, G510 e G310

Per quanto concerne le GPU, ARM ha in cantiere diverse soluzioni che vedremo a bordo dei progetti di partner. ARM Mali-G710 è la soluzione più potente, pensata per gli smartphone migliori e il mercato dei Chromebook. In termini prestazionali ARM assicura il 20% di prestazioni in più nei videogiochi più complessi rispetto alle migliori soluzioni odierne, ma anche un miglioramento del 35% nei carichi di machine learning (effetti e miglioramenti di foto e video).

Mali-G610 offrirà tutte le funzionalità di G710, ma ovviamente perderà qualcosa dal punto di vista prestazionale per contenere i costi. ARM non ha purtroppo indicato le effettive differenze. C’è anche Mali-G510, una GPU presentata come il “perfetto bilanciamento tra prestazioni ed efficienza” per smartphone di fascia media, smart TV di punta e set-top box. Si parla di un miglioramento delle prestazioni del 100% rispetto alle soluzioni attuali, anche nei carichi di machine learning e un risparmio energetico del 22%.

Infine, ecco Mali-G310, la prima GPU di fascia bassa basata su architettura Valhall. Questa GPU è pensata per offrire un buon connubio di tecnologie senza far lievitare i prezzi eccessivamente e contenendo le dimensioni il più possibile: secondo ARM la vedremo su smartphone entry-level, dispositivi di realtà aumentata e indossabili.

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Knockout City: il nuovo gioco di EA ha già conquistato 2 milioni di giocatori



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In questi giorni si parla molto di Knockout City, titolo sportivo sviluppato da Velan Studios per Electronic Arts. Parliamo di un originale gioco ispirato al dodgeball, evoluzione agonistica della pi nota palla avvelenata, che in questo caso viene trasposta in frenetiche partite multiplayer ambientate in coloratissime arene dallo stile “cartoonesco”.

Il dodgebrawl di Velan pu definirsi gi un successo: Knockout City ha appena raggiunto quota 2 milioni di giocatori, a pochissimi giorni dal debutto.

Il dodgeball secondo Velan Studios e Electronic Arts

La nuova produzione targata Electronic Arts ha visto la luce solo lo scorso 21 maggio, ma il publisher americano ha optato per una strategia di lancio a dir poco interessante, consentendo a chiunque di giocare a Knockout City gratuitamente – almeno per i primi dieci giorni. Fino al prossimo 30 maggio, infatti, gli utenti possono scaricare una trial gratuita (intitolata Festa di quartiere) che offre l’accesso al gioco completo.


Durante il periodo di prova, tutti i giocatori possono partecipare alle partite competitive di Knockout City e creare, e personalizzare, il proprio alter ego. inoltre possibile prendere parte a tutte le attivit della Stagione 1, inaugurata proprio oggi, 25 maggio: questa introduce una nuova mappa, Jukebox Junction, sfide aggiuntive e inedite playlist multigiocatore.

Sono passati appena quattro giorni dal lancio ufficiale, eppure Knockout City ha gi tagliato il suo primo, grande traguardo: sono 2 milioni i giocatori che hanno scaricato il titolo sportivo.

Il team di Velan ci ricorda che il suo gioco supporta le funzionalit cross-play e cross-progression, permettendo agli utenti di PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch di giocare tra loro e di trasferire i salvataggi da una piattaforma all’altra. Il dodgebrawl anche retrocompatibile con le console next-gen, pertanto pu essere gi scaricato su PlayStation 5 e Xbox Series X|S.


Con sede a New York, Velan Studios stata fondata nel 2016 da due veterani dell’industria videoludica, ovvero Karthik e Guha Bala – anche fondatori di Vicarious Visions, azienda assorbita da Blizzard Entertainment nel gennaio 2021. Knockout City il secondo gioco sviluppato da Velan: il primo stato Mario Kart Live: Home Circuit, originale racing game che ha permesso ai fan della serie di pilotare un “vero” kart in compagnia dell’idraulico saltellante.



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Windows 10, tutte le novità annunciate da Microsoft alla Build 2021



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Microsoft ha anticipato alcune novit su Windows 10 all’interno della conferenza annuale per gli sviluppatori BUILD, edizione 2021. Fra queste avremo novit sul browser nativo, Edge, che sar il pi veloce nella piattaforma di Microsoft, insieme a diverse novit su WSL, Windows on ARM, e altre novit specifiche per i developer.

Le novit su Microsoft Edge

In occasione della BUILD 2021 Microsoft ha anticipato alcune delle novit che vedremo nel corso dell’anno su Microsoft Edge, il browser nativo di Windows 10. Nello specifico su Microsoft Edge 91 avremo Sleeping Tabs (di cui l’azienda aveva gi parlato) e Startup boost, funzioni che permetteranno a Edge di essere “il browser dalle migliori prestazioni” su Windows 10, secondo



Sleeping Tabs offrir un vantaggio prestazionale soprattutto quando vengono eseguite pi tab contemporaneamente, conservando risorse di sistema mettendo in “idle” alcuni degli elementi delle pagine in background, come ad esempio i banner pubblicitari. Startup boost, invece, si avvantaggia di alcuni servizi di sistema che vengono lanciati all’avvio e mantenuti in memoria: cos facendo Edge pu essere avviato in minor tempo, minimizzando le attese. Come sappiamo Edge si basa su Chromium, e Microsoft ha annunciato di aver contribuito con oltre 5.300 proposte nella repository open-source.

Project Reunion 0.8 Preview SDK

Durante la BUILD 2021 Microsoft ha annunciato anche il rilascio di Project Reunion 0.8 Preview SDK. La nuova versione offre il supporto alle app .NET 5 e alla Windows UI Library (WinUI) 3, oltre a Microsoft Edge WebView2 per lo sviluppo delle modalit di interazione dell’utente. L’obiettivo garantire agli sviluppatori la possibilit di sviluppare e distribuire le app Windows pi velocemente, e la nuova versione di anteprima arriva dopo qualche mese rispetto al lancio di Project Reunion 5 (avvenuto a marzo).

Un promemoria: Project Reunion una piattaforma che consente agli sviluppatori di realizzare le proprie app sia all’interno dell’ambiente tradizionale Win32, sia all’interno dell’ambiente “moderno” Universal Windows Platform. Attraverso la nuova iniziativa possibile modernizzare le proprie app in maniera semplice o crearne di nuovecon l’obiettivo di ridurre la frammentazione esistente fra ambiente Win32 e UWP. Microsoft annunciava il progetto durante la Build 2020 come “un’unica piattaforma, retrocompatibile, pensata per le app attuali includendo tutte le ultime innovazioni”.

Novit su Windows on ARM e non solo

Microsoft continua ad abbracciare la piattaforma ARM per i propri computer notebook e ultrabook, e sta investendo per rendere pi semplice ed economico il porting delle app su architettura ARM64. L’azienda ha dichiarato che vender lo Snapdragon Developer Kit su Microsoft Store a partire da quest’estate, ovvero un PC Windows on ARM progettato per gli sviluppatori. Si tratta di un desktop di piccole dimensioni che ha lo scopo di permettere agli sviluppatori di progettare le proprie app su ARM e soprattutto rendere compatibili quelle gi esistenti con l’architettura ARM64, il tutto con l’esborso minimo in termini di prezzo e semplicit. Il piccolo sistema si baser sulla piattaforma Qualcomm Snapdragon 7c e coster meno rispetto a un notebook consumer di pari livello.



Ad aprile era arrivato sulle build di anteprima il supporto per le app con interfaccia utente grafica (GUI, Graphical User Interface) su Windows Subsystem for Linux (WSL). Durante la Build 2021 Microsoft ha annunciato la disponibilit della funzione per tutti, consentendo cos agli sviluppatori di testare le proprie app grafiche per Linux in un ambiente Windows, senza dover configurare una virtual machine. L’azienda ha infine annunciato la disponibilit della release di anteprima di Windows Terminal 1.9, che introduce la Quake Mode, una feature che consente di aprire una nuova finestra del terminale da qualsiasi parte su Windows attraverso un comando da tastiera.


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Microsoft presenta le novità per gli sviluppatori a Build 2021: Azure, Power Platform e low code in primo piano



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È il secondo anno consecutivo che Microsoft Build, la conferenza per gli sviluppatori dell’azienda di Redmond, si tiene in forma virtuale. Non per questo, però, mancano le novità, che sono presenti in tutti i principali prodotti di Microsoft, da Azure alla Power Platform passando anche per Windows.

Le novità di Microsoft Azure e per gli sviluppatori

Come sempre, Microsoft ha presentato moltissime novità per gli sviluppatori e per le aziende che fanno uso di Azure. Vi presentiamo le principali.

Le aziende che usano Java per creare le proprie applicazioni possono ora usare la build di Microsoft di OpenJDK così da ottenere un ambiente ottimizzato per il funzionamento su Azure. La build è disponibile anche per i sistemi Windows Server e per Windows, macOS e Linux su desktop.

Viene espanso anche Azure Stack HCI, sistema operativo per creare infrastrutture iperconvergenti, con il supporto agli Azure Kubernetes Services e con la possibilità di monitorare l’intero insieme di cluster da un unico cruscotto.

Microsoft ha anche annunciato la disponibilità di Elastic come integrazione nativa all’interno della propria oferta. In questo caso si tratta di una collaborazione con la stessa Elastic, cosa che fa pensare che Microsoft paghi le licenze all’azienda (contrariamente ad AWS).

Azure Active Directory si arricchisce con la possibilità di abilitare la revisione periodica dei permessi accordati alle entità servizio: in questo modo è possibile tenere sotto controllo quali servizi esterni (tipicamente SaaS) hanno accesso alle risorse aziendali e decidere se continuare ad accordare loro tali permessi.

Nonostante Microsoft abbia da poco annunciato la dismissione di Azure Blockchain, l’azienda ha annunciato Azure Confidential Ledger (o “registro confidenziale” in italiano), un servizio gestito che permette di avere a disposizione un registro a prova di manomissione. I dati in uso vengono tenuti all’interno del Trusted Execution Environment dei processori, così da non poter essere (teoricamente) alterati nemmeno quando sono attivamente elaborati.

Una novità inattesa è la fondazione in seno alla Linux Foundation della Green Software Foundation. I membri fondatori sono Accenture, GitHub, Microsoft e ThoughtWorks. L’obiettivo di questa nuova realtà no profit è la creazione di software che emetta meno anidride carbonica nell’atmosfera per arrivare a una riduzione del 45% entro il 2030 delle emissioni derivanti dal software. Qualunque azienda potrà fare richiesta di diventare membro.

L’approccio “low code” sbarca sulla Power Platform

Di particolare interesse è il fatto che Microsoft abbia annunciato un’ulteriore espansione di Power Fx, un linguaggio di programmazione cosiddetto “low code” (“con poco codice”) perché richiede una conoscenza molto ridotta di codice vero e proprio per concentrarsi, invece, sull’usabilità con richieste formulate in linguaggio naturale dagli utenti.

Ecco dunque che un’interrogazione come “Filter(‘Ordini’, Right(‘Nome del prodotto’, 4)=”bambini”)” diventa “mostra gli ordini con il nome del prodotto che finisce con bambini”. A trasformare questa richiesta è GPT-3, modello del linguaggio naturale costruito con l’intelligenza artificiale da OpenAI, che fornisce all’utente una serie di possibili formule permettendogli dunque di scegliere quella ritenuta più adatta. Non si tratta dunque di un approccio “no code” perché all’utente viene comunque richiesto di saper capire la differenza tra le possibili varianti di codice proposte.

Applicazioni in Microsoft Teams: arrivano gli abbonamenti direttamente nell’app store

Tra le novità messe a disposizione degli sviluppatori anche per quanto riguarda Microsoft Teams, la più significativa è quella di permettere agli utenti di acquistare servizi e abbonamenti per le applicazioni direttamente dall’app store di Teams. In questo modo utenti e amministratori possono facilmente accedere a ulteriori servizi a pagamento senza dover prima ottenere le licenze altrove, rendendo il processo di abbonamento molto più fluido.

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