Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

I migliori misuratori di qualità dell’aria per sapere sempre quello che respiri

da | Mag 29, 2025 | Tecnologia


(Ultimo aggiornamento: maggio 2025)

Per chi vive nelle grandi città o nei pressi di poli industriali, respirare aria pulita non è così scontato. Affidarsi ai misuratori di qualità dell’aria può rivelarsi in questi casi una vera necessità per accertarsi di eventuali criticità e mettere in atto le dovute contromisure. I sensori intelligenti sono infatti in grado di effettuare rilevazioni costanti e fornire dati in tempo reale, consentendo di conseguenza di scovare una minaccia tanto invisibile quanto pericolosa per la salute, sotto forma di particolato, CO₂ e composti volatili in grado di accumularsi anche negli ambienti che a uno sguardo superficiale potrebbero sembrare più protetti e sicuri.

Disponibili in una vasta gamma di modelli, i misuratori di qualità dell’aria sono proposti in varianti che spaziano dal semplice e basilare al super tech, con modelli pronti a integrarsi in ecosistemi di domotica per lavorare in sinergia con ventilatori, purificatori d’aria e condizionatori: noi abbiamo scelto i nostri preferiti, per tutti i gusti e tutte le tasche.

Come scegliere un rilevatore di qualità dell’aria

Partiamo da una doverosa premessa. Praticamente tutti i rilevatori utilizzano la stessa tecnologia, con sensori demandati a monitorare differenti aspetti della composizione dell’aria. Ciò che cambia da modello a modello è il numero dei suddetti sensori, e la loro funzione specifica. Più sono, più saranno le componenti tenute sotto controllo.

Per esempio, i sensori atti al rilevamento del livello di Pm si occupano di verificare la quantità di particolato, ovvero di particelle solide e liquide sospese in atmosfera che hanno un diametro inferiore a un micron (PM 1), inferiore a 2,5 micron (PM 2,5) oppure inferiore a 10 micron (PM 10) e che possono causare problemi quali tosse e disturbi respiratori. Il sensore COV è invece dedicato al monitoraggio di composti organici volatili, cioè di composti chimici ad alta volatilità (biogenici se sono emessi in natura, antropogenici se invece emessi da attività umane) potenzialmente tossici. Esistono inoltre rilevatori che montano sensori ancora più specifici, che registrano i livelli di monossido di carbonio, di biossido di azoto e di anidride carbonica, oppure la presenza nell’aria di particolari sostanze come il radon. A questi si aggiungono poi i sensori demandati al rilevamento del grado di umidità e della temperatura, due valori all’apparenza di poco conto, ma da valutare invece sempre con attenzione perché possono influenzare la concentrazione di inquinanti.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts