Melanie a questo punto dice di “capire” e evidenzia che il team di Gates alla fondazione sta spingendo “in un’altra direzione“. “Ho inviato una nota a Bill per suggerirgli di parlare con Lauder“, scrive Epstein, forse in riferimento al miliardario e finanziatore del Partito repubblicano Ron Lauder o a suo fratello Leonard. Il finanziare – morto suicida in carcere nel 2019 – continua a dare a intendere di essere in stretto contatto con Trump e di poter recapitare a Gates i messaggi del presidente. “Donald pensa anche che Bill non voglia aiutare l’America sopra ogni cosa, dovrebbe usare i suoi soldi”. La Casa Bianca non ha risposto a una richiesta di commento.
Melanie ed Epstein continuano a discutere su come procedere. La donna suggerisce che Trump dovrebbe usare “leggi fiscali” per controllare le spese della fondazione Gates. “Il numero di vite salvate per dollaro non è nella testa di Donald, devono essere vite americane salvate, e sì, buona idea sulle tasse“, è la risposta di Epstein. Melanie poi spiega come, dal suo punto di vista, la fondazione Gates avrebbe sfruttato scappatoie normative.
“Bill dovrebbe stare molto attento perché Donald potrebbe farne un esempio per il fatto che usa i dollari degli americani per aiutare paesi diversi dall’America, che ne ha davvero bisogno”, scrive Epstein. “Capito“, replica Melanie.
Il giorno dopo, la donna gira a Epstein un link a un articolo di Commentary sull’elezione di Trump e sull’economia americana. “Un buon articolo da far vedere a Trump“, scrive.
Il 4 marzo poi arriva un altro messaggio. “Bg incontra Trump il 20/21 marzo” (Gates ha effettivamente incontrato Trump alla Casa Bianca il 20 marzo 2017. Sean Spicer, l’allora portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato che l’incontro era dedicato al contrasto alle epidemie nel mondo). “È una perdita di tempo“, risponde Epstein. “Dovrebbe incontrare Barrack”. Ancora una volta il riferimento sembra essere all’attuale ambasciatore statunitense in Turchia.
Il 6 marzo Epstein e Melanie continuano a parlare di Trump e Gates. “Israele – di’ a Bill: Parigi settimana del 21“, scrive Epstein, in quello che sembra un cenno a un presunto incontro sulla pace in Medio Oriente. “Un incontro sulla pace? Con Jared e Tony Blair e tutta quella gente? Non sono sicuro che Bg sia interessato al processo di pace, [è interessato] soprattutto alle tecnologie“, scrive Melanie. “Dice che parla spesso con Jared”. “No, la pace è noiosa e non sta avvenendo. CRESCETE“, è il commento di Epstein (sebbene non sembri esserci stato un incontro di pace a Parigi nel marzo 2017, il 10 marzo, giorni dopo questo scambio, è avvenuto il primo colloquio telefonico in assoluto tra Trump e il leader palestinese Mahmoud Abbas, che è stato poi invitato a visitare la Casa Bianca).



