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Dopo più di dieci anni di battaglie legali, Kim Dotcom, il creatore di Megaupload, è stato finalmente estradato negli Stati Uniti. Come riportato da Reuters sul suo sito web, il ministro della giustizia neozelandese ha firmato un ordine esecutivo, ponendo fine a una saga che ha tenuto banco nella cronaca internazionale.

Dotcom, una figura iconica della pirateria online degli anni 2000, era stato accusato di una lunga lista di reati, tra cui violazione del copyright, riciclaggio di denaro e racket. Il suo sito, Megaupload, era considerato uno dei principali hub per lo scambio di file illegali a livello mondiale, generando profitti enormi attraverso abbonamenti premium e pubblicità.

Dal 2008, Dotcom si trovava in Nuova Zelanda. Si stima che Megaupload abbia generato per lui almeno 175 milioni di dollari, grazie alle persone che utilizzavano il sito per caricare e scaricare illegalmente canzoni, programmi TV e film. Il fondatore ha sempre sostenuto di non poter essere ritenuto responsabile per le azioni degli utenti del servizio.

La vita di Dotcom, al secolo Kim Schmitz, è stata costantemente sotto i riflettori dei media. Prima di fondare Megaupload, era già noto per i suoi trascorsi penali, tra cui accuse di hacking, frode e insider trading. La sua fuga dalla Germania, sua terra natale, e il suo arresto nel 2002 in Thailandia sono solo alcuni degli eventi che hanno segnato la sua controversa carriera.

L’imprenditore ora dovrà affrontare le accuse davanti a un tribunale americano, rischiando una lunga condanna in prigione. Dotcom, noto per la sua schiettezza, ha pubblicato un messaggio su X in cui afferma che “l’obbediente colonia statunitense nel Pacifico meridionale ha appena deciso di estradarmi per ciò che gli utenti hanno caricato su Megaupload”.

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